Corriere della Sera, 8 settembre 2022
La ciotola di riso del popolo cinese
La ciotola di riso del popolo cinese dev’essere sempre tenuta fermamente nelle sue mani, e le nostre ciotole di riso devono contenere soprattutto grano cinese»: è un’indicazione più volte ribadita dal presidente cinese Xi Jinping. Avere cibo sufficiente per affrontare momenti di crisi anche drammatica fa parte delle strategie di sicurezza di Pechino. Infatti, la Cina si sta accaparrando enormi quantità di prodotti alimentari sui mercati mondiali. Secondo il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, nel 2023 nei silos del gigante asiatico ci saranno il 65% del mais mondiale e il 53% dello stock globale di grano. La determinazione cinese ad accumulare scorte – su ordine esplicito di Xi – è aumentata dopo la crisi globale delle esportazioni di cereali a causa dell’invasione russa dell’Ucraina e a fronte delle alluvioni e della siccità che ha colpito alcune regioni della Cina. Ma, secondo il giapponese Nikkei Asia, il governo di Pechino si sarebbe molto preoccupato anche di un rapporto di aprile dei suoi servizi di sicurezza nel quale si diceva che, nel caso di invasione cinese di Taiwan, gli Stati Uniti avrebbero potuto imporre sanzioni e blocchi commerciali alla Cina, la quale correrebbe «il notevole rischio di dovere affrontare una crisi alimentare». N. S. Lyons, che pubblica The Upheaval, ha sottolineato di recente che la Cina, con il 20% della popolazione mondiale, ha appena il 7% del terreno arabile del pianeta. E che la quota di terreno idoneo alla coltivazione si è ridotta dal 19% della superficie del Paese nel 2010 al 13% nel 2020. Nonostante che la produzione per ettaro, per esempio di grano, sia più alta di quella americana, l’autosufficienza alimentare – obiettivo di Xi – è difficile da raggiungere. Con implicazioni sui mercati globali nei quali l’incetta cinese di prodotti alza ulteriormente i prezzi in una situazione già di penuria. Per dire, il Paese importa solo il 10% del suo consumo di mais ma questo ne fa il maggiore importatore mondiale, sottolinea N. S. Lyons. Ed è il primo compratore di orzo e di semi oleosi e uno dei maggiori di frumento. Acquista inoltre sul mercato mondiale 120 milioni di tonnellate di semi di soia, pari quasi all’intera produzione americana, senza i quali l’enorme settore suino crollerebbe. La ciotola di riso: una priorità strategica per Xi Jinping.