La Stampa, 7 settembre 2022
Putin in mimetica per l’esercitazione Vostok 2022 con 2000 cinesi ma anche indiani, siriani e bielorussi
Grandi esercitazioni militari sono in corso nell’estremo oriente della Russia. Nel pieno dell’atroce invasione dell’Ucraina, le forze armate russe hanno lanciato Vostok 2022: l’ultima delle manovre di addestramento su larga scala che ogni quattro anni si svolgono nell’Est della Russia. Esercitazioni a cui, stando alle autorità di Mosca, partecipano decine di migliaia di militari e che, secondo molti osservatori, hanno un chiaro significato politico in questo momento di grande tensione tra il Cremlino e l’Occidente. Ieri lo stesso Putin non ha esitato a mostrarsi davanti alle telecamere con addosso un giaccone militare mentre, binocolo in mano, osservava attraverso una vetrata le manovre in compagnia del capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov e del ministro della Difesa Sergey Shoigu.Più di 50.000 soldati, 140 jet e 60 navi da guerra: sono questi – secondo Mosca – i numeri di Vostok 2022. Ma al di là delle cifre (che alcuni analisti ritengono gonfiate), l’obiettivo della Russia in queste esercitazioni pare essere quello di flettere i muscoli e di mettere allo stesso tempo in risalto le buone relazioni del Cremlino con alcuni Stati, e in particolare con la Cina. I media di Pechino riferiscono infatti che per le manovre l’esercito cinese ha inviato in Russia 2.000 soldati, 300 mezzi militari, 21 aeroplani e tre navi da guerra. Ma, secondo Mosca, alle esercitazioni – che sono iniziate il primo settembre e dovrebbero terminare oggi – hanno preso parte anche gruppi tattici o contingenti da altri Paesi (compresi i regimi di Myanmar, Siria e Bielorussia) e soprattutto dall’India, Paese per il quale la Russia rappresenta il primo fornitore di armamenti.Con le manovre militari di questi giorni, secondo gli esperti, la Russia vorrebbe anche mostrare di essere in grado di svolgere esercitazioni su larga scala nonostante l’atroce guerra in Ucraina, dove le truppe di Mosca stanno incontrando non poche difficoltà. Quest’anno il ministero della Difesa russo ha però dichiarato che 50.000 soldati stanno partecipando alle esercitazioni Vostok, mentre nel 2018 Mosca aveva affermato che vi prendevano parte ben 300.000 militari.Entrambe le cifre secondo gli analisti occidentali sono gonfiate, ma è evidente che Mosca stavolta ha annunciato un numero di militari ben più basso rispetto a quattro anni prima. Secondo fonti di intelligence Usa. riprese dai media britannici e statunitensi. le sanzioni occidentali starebbero ostacolando le forniture alle truppe russe in Ucraina al punto che Mosca avrebbe avviato l’acquisto di missili dalla Corea del Nord per cercare di potenziare il proprio arsenale. A fine agosto, citando dirigenti americani, il Washington Post ha scritto che la Russia ha ottenuto una prima fornitura di droni iraniani. Mosca e Teheran però smentiscono.In questo momento di crescente isolamento internazionale e di tensione con Usa e Ue a causa della sanguinosa guerra in Ucraina ordinata da Putin, la Russia fa però bella mostra prima di tutto dei suoi rapporti con Pechino. Lunedì infatti – stando al ministero della Difesa di Mosca – navi militari russe e cinesi hanno simulato il respingimento di un attacco aereo nemico e la settimana scorsa hanno svolto esercitazioni congiunte nel Mar del Giappone.Russia e Cina sono in concorrenza in Asia centrale, che Mosca considera parte della sua sfera d’influenza, ma negli ultimi anni hanno mostrato, e ostentato, legami sempre più forti. Il 4 febbraio, dopo un incontro a Pechino tra Putin e Xi poco prima della cerimonia di inaugurazione dei Giochi invernali, Cina e Russia hanno dichiarato che «l’amicizia» tra i due Paesi «non ha limiti». Nei mesi successivi, Pechino non ha condannato l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, e Mosca si è schierata dalla parte di Pechino nelle tensioni con gli Usa per la visita a Taiwan della presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi.Certo, diversi osservatori ritengono che nella partnership tra Mosca e Pechino sia quest’ultima la parte più importante. I rapporti tra Russia e Cina però si consolidano anche sul piano economico mentre Mosca continua a essere colpita dalle sanzioni occidentali per l’aggressione all’Ucraina. Ieri il colosso russo del gas, Gazprom, ha annunciato che Pechino pagherà il metano russo in rubli e yuan invece che in dollari, e oggi, oltre a Putin, anche una delegazione cinese guidata dal presidente del Congresso Li Zhanshu sarà presente al Forum economico di Vladivostok, sempre nell’estremo oriente russo. —