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 2022  settembre 06 Martedì calendario

Periscopio

Putin abolisce i diritti e le libertà, Gorbaciov li concedeva. Andrey Kolesnikov (Carnegie Endowment for International Peace).


Vive la différence! André Breton (tra gli altri).


L’ho incontrato per l’ultima volta al Club di Valdaï a Sochi. Ero stato invitato come altri intellettuali e uomini d’affari che Mosca considerava idioti utili alla sua propaganda. Questo era prima dell’attacco alla Georgia nel 2008. Ricordo la residenza di Putin: oro, argento, marmo... E caviale, vodka, altri alcolici rari e costosi, eccetera. Neppure i ricevimenti all’Eliseo sono mai stati così fastosi! Adam Michnik, direttore della Gazeta Wyborcza.




La modestia è l’ornamento del bolscevico. Stalin.


Purtroppo ci sono oggi molte persone che idealizzano Stalin. Anche gli scolari oggi dicono che Stalin era un dirigente efficiente. Questa formula idiota dell’era Putin è trasmessa ai nostri figli. Nadeda Tolokonnikova, della band punk-rock «Pussy Riot».


[Zaporizhzhia]. Non mi aspetto molto dalla visita. È un passaggio importante per fermare o almeno arginare per un po’ il terrore che si vive [qui alla centrale nucleare] ma il miracolo non avverrà. La composizione stessa della missione non mi rassicura: ci sono anche i russi. «Tecnico 2» su WhatsApp 1 (Greta Privitera, Corsera).


Camion carichi d’aiuti umanitari sono stati bloccati prima di arrivare a Energodar, la città ucraina più vicina alla centrale. Lo ha riferito il sindaco della città, Dymtro Orlov, in un post su Telegram nel quale ha spiegato che gli aiuti includono pannolini, kit igienici e cibo per le famiglie vulnerabili nonché tessuto protettivo per le finestre esplose durante i bombardamenti. Secondo il sindaco, per i russi «Energodar non ha bisogno di nulla» e «i residenti locali hanno tutto e anche di più». repubblica.it




I militari russi sospettano sempre di noi. Cercano spie, sabotatori, girano video inventati e fanno confessare cose che non abbiamo fatto. Molti miei colleghi sono già stati interrogati, picchiati e torturati con scosse elettriche. Non vediamo un ragazzo della nostra unità da oltre due mesi. Non sappiamo nulla di lui, è ancora vivo? «Tecnico 2» su WhatsApp 2 (Greta Privitera, Corsera).


Salvini continua a onorare il suo «patto del Metropol» (invocando l’abolizione di tutte le sanzioni) e Berlusconi continua a rinnovare il suo abbraccio mortale con l’amico Vlady (giustificando la criminale mattanza in Ucraina). Non vogliamo credere che Giorgia Meloni, già implicitamente sdoganata da Draghi nel suo «whatever it takes» al Meeting di Rimini, voglia davvero isolare l’Italia dal resto d’Europa. Prima facendola accoppiare con l’Ungheria, come piacerebbe al truce Viktor. Poi spingendola sul lettone di Putin, dove la aspettano gaudiosi il Cavaliere e il Capitano. Massimo Giannini, La Stampa.




Le sanzioni stanno funzionando? No. A oggi chi è stato sanzionato sta guadagnando, mentre chi ha messo le sanzioni è in ginocchio. Matteo Salvini.


Credo che Putin non l’avrebbe detta meglio. Enrico Letta.


Le sanzioni stanno impattando un casino, ma contro l’Ue, che si sanziona da sola. [Impattando? Un casino? Putin l’avrebbe detta meglio]. Marco Travaglio, il Fatto quotidiano.


Sarà una tempesta globale perfetta. Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino.


Putin […] ha interesse a rompere il fronte a Ovest, suscitando dovunque possibile focolai di dubbio e di obiezione, che nella loro vera sostanza sono riserve sulla democrazia. Il fatto nuovo è che proprio l’Italia […] rischia di essere la principale terra di sperimentazione di questo dubbio occidentale. Ezio Mauro, la Repubblica.




Sinistra è chi la sinistra fa. [???]. Stefano Fassina (Ilaria Proietti, il Fatto).


Nella morra cinese della sinistra clandestino batte donna violentata. [???]. Giorgia Meloni.


Cosa ne è delle «magnifiche sorti e progressive» della società di cui parlava Leopardi nella Ginestra, ironizzando sulla fiducia illimitata nel futuro di suo cugino Terenzio Mamiani? Era il «secol superbo e sciocco» che aveva abbandonato il «risorto pensier» e «volti addietro i passi». Walter Veltroni, CorSera.


Grande sfoggio, ogni maledetta domenica, di cultura liceale: Walter Veltroni, o Eugenio Scalfari reincarnato. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.


Anche se parla a Cosenza, nel suo turbinio comiziesco un «a me sta cosa me manna ai matti», Giorgia Meloni non se la risparmia. Tutto il mondo è Garbatella. Mario Lavia 1, Linkiesta.




La performance di Berlusconi su TikTok [nasce dalla] sua formazione mai aggiornata di televenditore anni Ottanta che ci mette sopra un videoregistratore gratis. Mattia Feltri, HuffPost.


Siamo su TikTok in modo serio, perché TikTok è una cosa seria, non un luogo di varietà. Enrico Letta.


Ho chiesto a una ragazzina di quattordici anni, figlia d’amici, di farmi vedere [qualche clip di TikTok] e sono usciti: il video d’un tizio che si tuffa in vasca da bagno colma di caramelle, il video di un gatto con un casco integrale, il video di un panzone (body shaming, chiedo scusa) che beve due pinte di birra in quattro secondo netti. Mattia Feltri, HuffPost.


«Fugace come una scorreggia». È questo il titolo di un articolo del giornale tedesco Süddeutsche Zeitung sulla volatilità dell’amore degli italiani per i loro leader politici. E in particolare sull’attuale innamoramento per Giorgia Meloni. HuffPost.


Premesso che stiamo facendo appunto previsioni, e non auspici, […] a mio avviso la Meloni prenderà ancora più voti di quel che indicano i sondaggi: la storia elettorale recente insegna che negli ultimi giorni si creano correnti sotterranee in direzione del vincitore annunciato che sfuggono alle inchieste demoscopiche. Aldo Cazzullo, CorSera.


L’Italia: una Repubblica moribonda, ma ancora piena di risorse suicide. Roberto Gervaso.