la Repubblica, 5 settembre 2022
Cernobio, tra sufflé, lacrime e toilettes
Al tavolo del forum di Cernobbio i toni si scaldano e l’unico scontro personale, violento, è quello tra Carlo Calenda e Antonio Tajani, che finisce a insulti quando il coordinatore di Forza Italia ricorda all’avversario di aver cambiato molti partiti e di essere un «falso». Lontano dai giornalisti, a sorpresa i due leader si ritrovano insieme alla toilette a dibattito concluso. È Calenda a prendere il posto in piedi nell’orinatoio accanto a Tajani: «Vengo a farla accanto a te per fare pace». Tajani sorride: «Il mio è stato un attacco politico, niente di personale». «Solo business…», replica il leader di Azione.
Se la toilette porta i due esponenti di centro a fare pace, è sempre un bagno a creare un incidente con Giorgia Meloni. Per evitare la ressa di cronisti la leader di Fratelli d’Italia chiede infatti aiuto a un’agente che la scorta nella toilette riservata alle forze dell’ordine. Peccato che il locale si trovi proprio accanto alla sala stampa, dove accade l’inevitabile: una torma di giornalisti e cameramen si accorge della “preda” e si mette letteralmente ad assediare la porta chiusa del bagno di Meloni. Sconcertodell’entourage di Meloni e sfogo contro l’incauta poliziotta: ma proprio qui la dovevate portare a farla??
Dalla prosa alla poesia. Il momento cuore lo regala Renato Brunetta, da sempre coccolato a Cernobbio dove è di casa (come Letta). Il ministro della Pa inizia il suo discorso richiamando la metafora del soufflé utilizzata dallo stesso Brunetta lo scorso anno per dire che nel forno era in preparazione un piatto squisito, composto da quattro ingredienti: Draghi, soldi del Pnrr, credibilità in Europa, fine della pandemia. «Guai però ad aprire la porta del forno quando il soufflé sta cuocendo, perché si rischia che si sgonfi. E purtroppo qualcuno ha aperto la porta del forno facendo cadere il governo». Incoraggiato dagli applausi, Brunetta prosegue citando le parole di Draghi al Meeting sull’Italia che, comunque, ce la farà ancora una volta. «A una condizione, che continui a spirare lo spirito repubblicano che ha animato la nostra esperienza». E qui si ferma e si commuove. Tutta la sala è con lui, con lunghi e scroscianti applausi degli imprenditori. Gli stessi che, poco dopo, si spelleranno le mani per i draghicidi.