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 2022  settembre 05 Lunedì calendario

Andare a scuola negli Usa, tra metal detector e fucili d’assalto

Alla Jackson-Reed High School, zona nordoccidentale di Washington, i ragazzi si mettono in coda ordinatamente per passare sotto il metal detector. Suona senza sosta. Sono collanine, fibbie delle cinture, anelli a far vibrare l’allarme. Alle 9 i quasi duemila studenti sono tutti in classe. È una routine che da qualche anno accompagna ragazzi e professori e chiunque voglia – genitori, tutor – entrare nell’edificio a poco più di un chilometro dalla National Cathedral.
Ma se nella bolla di Washington, e il quadrante nordoccidentale è per reddito e composizione sociale una bolla in sé, il metal detector è scrutato dagli addetti alla sicurezza, in altre scuole del Paese le misure messe in atto per prevenire mass shooting sono più massicce. Tanto che Politico si è chiesto se le scuole siano «classi o fortezze».
Le lezioni sono iniziate in Arizona da oltre un mese, in Florida dal 16 agosto e da pochi giorni in Nord Carolina. Qui, nella rurale Madison Country, i dirigenti hanno messo in una stanza sicura fucili d’assalto e installato porte a prova di sfondamento da usare in caso di mass shooting. Il Texas ha stanziato 50 milioni di dollari per equipaggiare i poliziotti di pattuglia nelle scuole di scudi a prova di proiettile; il governatore Abbott il 17 agosto ha firmato una legge per rafforzare l’addestramento di insegnanti tramutandoli in «first responder» in caso di assalti. In Ohio i docenti possono portare un’arma in classe. C’è tanto di legge a garantire questo «diritto alla difesa» firmata in giugno dal governatore repubblicano Mike DeWine.
Non tutti concordano con questo approccio muscolare, diventato dopo la strage di maggio a Uvalde, Texas – 19 vittime, polizia sotto accusa per essere intervenuta male e in ritardo di un’ora – una sorta di pensiero dominante. Con i repubblicani a ritenere che la lotta contro i mass shooting a scuola passa per un rafforzamento degli strumenti di difesa; e i democratici che avrebbero voluto azioni più vigorose in materia di controllo delle armi e un bando ai fucili di assalto. Una legge che rende i controlli più rigidi è passata, ma la blindatura delle scuole è proseguita senza soste. Rafforzando in realtà una tendenza già in corso da qualche anno: dal 2018 ad esempio, in Florida nelle scuole ci sono guardie armate di tutto punto. Il sovrintendente Manny Diaz ha semplificato così il suo ragionamento: «Puoi studiare quanto vuoi e mettere nel tuo curriculum i corsi migliori, ma se i tuoi genitori non sanno se tornerai a casa dopo una giornata di scuola, allora è tutto inutile».
L’idea dei professori pistoleri non piace ai due terzi degli americani, che preferirebbero si desse un’attenzione maggiore al disagio e ai disturbi mentali che taluni alunni rivelano ma che non vengono adeguatamente trattati. Frank De Angelis, direttore della Columbine High School, 13 morti nel 1999, ha detto che «telecamere e metal detector creano una falsa immagine di sicurezza». Servirebbe – la sua tesi – affrontare maggiormente bullismo e disagi dei ragazzi, che sono coloro che nella maggioranza dei casi hanno poi imbracciato mitra e pistole scaricando proiettili gonfi di frustrazione e morte su compagni e professori.
La California è dilaniata dai dubbi. Nel 2020 le scuole medie avevano rimosso le guardie armate. Decisione sull’onda emotiva dell’omicidio Floyd. Poi due anni dopo è arrivata Uvalde e anche i progressisti del Golden State stanno rivendendo posizioni e procedure. Per cominciare, a Fresno torneranno poliziotti in divisa con la pistola nella fondina.
Il paradosso è che trasformare degli edifici scolastici in fortini non risolve, statistiche alla mano, i guai. Il 2020-2021 è stato l’anno scolastico con più sparatorie a scuola negli ultimi vent’anni. L’anno precedente e quelle precedente ancora già avevano registrati numeri altissimi. E già molte delle misure security first erano state implementate. Uvalde ha accelerato reazioni e azioni. Nel 2021 ci sono state 93 sparatorie con solo feriti e 43 che hanno registrato morti, totale 136. Vent’anni prima erano 23.
Scavallato il weekend del Labor Day, domani riaprirà anche la Robb Elementary School di Uvalde in un vecchio edificio, fra inferiate e steccati altissimi, un unico ingresso, polizia dispiegata in ogni distretto. Al piccolo Zayon Martinez, 8 anni, hanno spiegato che ci saranno tanti agenti a proteggere lui e i suoi amici. «Ma a chi interessa se ci sono i poliziotti, non fanno nulla». Così ha risposto al papà. Lapidario e diretto. —