Teresa Cioffi per www.corriere.it, 4 settembre 2022
“È INUTILE PIANGERE SUL LATTE MACCHIATO” – VITA, BATTUTE E SKETCH DI NINO FRASSICA: IL TEATRO, LA TV LOCALE E POI IL GRAN DEBUTTO NEL 1985 CON “QUELLI DELLA NOTTE” – È PASSATO DAL BRAVO PRESENTATORE AL CINEMA E ALLE SERIE TV, FINO ALLA CONSACRAZIONE FINALE CON “DON MATTEO” – I MESSAGGI IN SEGRETERIA AD ARBORE: “GLI DICEVO: SONO UN MIO AMMIRATORE, OPPURE SONO UN COMICO DILETTANTE E NON CERCO LAVORO. LUI SI INCURIOSÌ E MI RICHIAMÒ” – “UNA VOLTA HO RISCHIATO DI MORIRE SUL SET, MI HA SALVATO TERENCE HILL. ERA NOTTE, SONO SCIVOLATO, STAVO PER PRECIPITARE DA UN TETTO E LUI…” -
Energia e passione Attore, cabarettista, conduttore, volto amato della comicità italiana, Nino Frassica ha iniziato la sua carriera negli anni ‘80. Prima il teatro e la televisione a livello locale, poi il grande debutto nel 1985 nel varietà «Quelli della notte». In seguito la scalata verso il successo, alimentata da quell’energia e da quell’amore per la recitazione che gli hanno sempre donato una marcia in più.
Nino Frassica è passato dal «bravo presentatore» di «Indietro tutta!» al cinema e alle serie tv, fino a interpretare il ruolo del Maresciallo Cecchini in «Don Matteo». Un’avventura iniziata nel 2000 con Terence Hill, che nei panni di Don Matteo mette il naso nelle indagini della polizia di Gubbio e regolarmente suggerisce quell’indizio indispensabile per risolvere il caso. I due personaggi sono amatissimi e da 22 anni lavorano sul set di «Don Matteo», una produzione alla quale Frassica è affezionato. D’altronde, come potrebbe non esserlo un attore che si è innamorato del mondo dello spettacolo quando era ancora un ragazzo?
Saltava le lezioni per andare al cinema Nino Frassica è nato a Messina l’11 dicembre del 1950. Sin da giovane ha sempre avuto chiaro cosa significasse seguire la strada dei propri sogni. E lui iniziò a farlo da giovanissimo. La mattina, invece di uscire di casa e camminare sulla via che lo avrebbe portato a scuola, era solito a deviare il percorso e dirigersi verso il cinema.
Lo ha raccontato lui stesso in un’intervista: «Mio padre voleva che facessi il geometra, a me non piaceva perché l’istituto era frequentato tutto da maschi, mentre la vicina scuola di ragioneria era piena di femmine - ha spiegato- Per ubbidienza frequentai il primo anno da geometra, venni bocciato per le assenze, perché la mattina mi chiudevo nei cinema a guardare film a ripetizione. In seguito passai alla ragioneria». E poi Nino Frassica passò alla scuola di Renzo Arbore, maestro che lo prese sotto braccio e lo accompagnò nei programmi televisivi più noti, a partire da «Quelli della notte».
I messaggi lasciati in segreteria telefonica ad Arbore «Io ero cresciuto a pane e Alto gradimento, la mia scuola, la mia luce, ne ero un ammiratore sfegatato. L’idea di chiamare Arbore, il numero lo avevo trovato semplicemente sull’elenco telefonico, mi era venuta leggendo che Andy Luotto gli aveva telefonato e lo showman, dopo averlo ascoltato, lo aveva convocato e poi scritturato».
Si potrebbe pensare che il rapporto professionale e di amicizia tra Renzo Arbore e Nino Frassica sia nato da una semplice chiamata. In realtà ricevere una risposta da Arbore non fu semplice, così l’attore adottò una strategia precisa: lasciare in segreteria dei messaggi particolari. «Per esempio, gli dicevo: sono un mio ammiratore, e questa è la mia segreteria telefonica... conto fino a tre, al tre stacco... Oppure: sono un comico dilettante e non cerco lavoro... Lui, incuriosito, mi richiama e dice: se ti trovi a passare da Roma, vieni a trovarmi. Io vivevo a Messina e, guarda caso, il giorno dopo mi capita di passare per Roma».
Gli amori Così inizia ufficialmente la carriera sul piccolo schermo. Qualche tempo dopo, nel 1983, debutta al cinema con «FF.SS – Cioè…che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene». Due anni più tardi torna sul piccolo schermo per «Quelli della notte», dove interpreta Frante Antonino.
Sempre nel 1985 si sposa con l’attrice Daniela Conti, un matrimonio che dura fino al ‘93. Il secondo matrimonio arriva nel 2018. A dire il fatidico «sì» a Frassica è Barbara Exignotis , ex attrice per fil m per adulti conosciuta con lo pseudonimo di Blondie. I due non hanno avuto figli insieme, anche se lei ha una figlia ormai grande avuta da una relazione precedente.
Terence Hill gli ha salvato la vita In un’intervista al settimanale DiPiù Nino Frassica ha raccontato di un incidente sul set di «Don Matteo, dal quale è uscito incolume grazie alla prontezza di Terence Hill. «Ho rischiato di morire sul set, Terence mi ha salvato. Dovevamo girare una scena sopra il tetto di una casa, io e lui. Era pure notte.
A un certo punto sono scivolato. Stavo per precipitare di sotto ma Terence mi ha immediatamente afferrato e mi ha salvato la vita». I due attori sono molto amici. «Don Matteo», in quell’occasione, era riuscito a tirar fuori dai guai il «Maresciallo Cecchini» ancora una volta. «Se fossi caduto di sotto sarei morto - aveva specificato - mi ha tenuto stretto e ancora oggi lo ringrazio e con me lo ringrazia anche mia moglie. Quando ricordiamo quell’episodio, le vengono i brividi».
Ha scritto un libro sui Vip(p) Si intitola «Vipp. Tutta la Veritàne» l’ultimo libro di Nino Frassica, pubblicato nel 2021. In un’intervista rilasciata a «Da noi...a ruota libera» ha definito il testo come «un’antologia», raccontando che «così chi lo leggerà tra 50 anni saprà cosa succedeva negli anni ‘20». «Ho semplicemente scritto tutto quello che so» ha spiegato Frassica a Francesca Fialdini.
La conduttrice sfoglia le pagine del libro e rivela che ci sono anche dei consigli su come raggiungere il successo: « Ad esempio io non sapevo che conviene chiamarsi Giovanna nella vita, perché chi si chiama Giovanna fa strada» spiega la conduttrice. Soprattutto è l’ironia che accompagna il racconto dei vip che Frassica ha incontrato nel suo percorso. La comicità è ben presente quando Frassica parla degli altri ma anche di sé (e delle sue esperienze passate): « Ho fatto il venditore di ostriche - scherza - l’ostetrica» e poi si mette a ridere anche lui.
Il linguaggio di Frassica «Ho studiato l’ironia perché la comicità surreale non ha limiti, confini o barriere e può sorprenderti, mentre quella classica a un certo punto stanca» aveva raccontato in un’altra intervista. Il linguaggio di Nino Frassica ha una sua logica. Storpia le parole, inventa neologismi, crea relazioni che non ci si aspetta. Ma, sempre, raggiunge l’obiettivo della sua comunicazione, cioè quello di far ridere e sorridere.
«Quando rovini la logica, la realtà, i luoghi comuni, il primo passo da fare è rovinare la lingua, l’italiano. La parola è più immediata, fa ridere subito, è il primo passaggio; quello successivo è destrutturare la logica: la gente pensa che una cosa si faccia in un determinato modo mentre io la faccio apparire in un altro, questa è la mia forza. Iniziare a dire una parola per un’altra e poi capire un concetto per un altro, significa vivere in un mondo diverso, in un universo alieno. Quando faccio l’artista io non sono terrestre». Così vede il mondo Nino Frassica, lo guarda come se fosse su una navicella e lo ricostruisce rovesciandolo e reinventandolo. E bisogna sempre farsi una risata perché é inutile «piangere sul latte macchiato».