La Stampa, 4 settembre 2022
Il ragazzino che s’è ammazzato per via dei bulli
Erano migliaia i moscoviti a fare la fila sabato mattina nell’attesa di dare un ultimo saluto a Mikhail Gorbaciov. I funerali dell’ultimo leader dell’Unione Sovietica si sono tenuti nella Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati, non lontano dal Cremlino: un luogo che ha ospitato i funerali di altri leader storici come Josif Stalin e Leonid Brezhnev. A Gorbaciov, spentosi lo scorso 30 agosto all’età di 91 anni dopo una lunga malattia, sono però stati negati gli onori di un funerale di Stato vero e proprio: solo alcuni «elementi» della cerimonia ufficiale erano presenti, come la guardia d’onore che accompagnava il feretro.
Dopo la cerimonia, durata circa quattro ore, il leader sovietico è stato sepolto nel cimitero storico di Novodevichy, accanto alle spoglie della moglie Raisa. Una cerimonia tutto sommato modesta, in evidente contrasto con i funerali di Boris Yeltsin, il successore di Gorbaciov deceduto nel 2007: in quell’occasione fu organizzata una pomposa cerimonia nella Cattedrale di Cristo Salvatore e venne dichiarata giornata di lutto nazionale. Ma soprattutto, nei funerali di sabato era impossibile ignorare l’assenza del presidente russo Vladimir Putin, che, come ha riferito il Cremlino, non ha potuto presenziare a causa della sua «agenda di lavoro». Per compensare, Putin ha visitato la salma di Gorbaciov due giorni prima nell’Ospedale Clinico Centrale di Mosca: la televisione di Stato ha ritratto il presidente mentre posava delle rose rosse accanto al feretro aperto del defunto leader. Tra i pochi rappresentanti dell’élite politica presenti al funerale c’era il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev e l’ex primo ministro Sergei Stepashin.
La freddezza con la quale la Mosca ufficiale ha salutato Gorbaciov riflette l’eredità divisiva dell’ultimo leader sovietico nella Russia contemporanea: celebrato dall’intellighenzia liberale come un campione della pace e dei valori democratici, Gorbaciov è ricordato da una parte consistente del popolo russo come il responsabile del crollo dell’URSS e dei successivi anni di turbolenza economica e politica. Pochi giorni prima del funerale, Putin aveva ricordato «l’influenza enorme» esercitata da Gorbaciov sulla storia mondiale, ma si era astenuto dall’elogiarne l’operato politico. Una presa di distanza che non sorprende: Putin ha definito il crollo dell’Unione Sovietica «la più grande catastrofe geopolitica del ventesimo secolo» e ha dedicato buona parte della sua presidenza ad invertire l’operato di Gorbaciov. Mentre il leader sovietico aveva introdotto riforme democratiche e contribuito alla fine della Guerra Fredda, Putin ha lavorato per ripristinare lo status di grande potenza della Russia al prezzo di un nuovo conflitto con l’Occidente e di una torsione autoritaria all’interno del Paese.
«La missione di Putin è recuperare e rinforzare tutto quello che Gorbaciov ha lasciato andare», ha scritto Andrey Kolesnikov, senior fellow presso il Carnegie Endowment for International Peace di Mosca, in un commento in occasione dei funerali di sabato. «Putin abolisce i diritti e le libertà, Gorbaciov li concedeva», ha continuato Kolesnikov. Appare simbolico che Gorbaciov si sia spento proprio quando una nuova cortina di ferro sembra essere calata tra la Russia e il mondo Occidentale.
A sottolineare l’isolamento diplomatico della Russia, nessun leader occidentale era presente al funerale di Gorbaciov, fatta eccezione per il premier ungherese Viktor Orban. Sulla facciata di un edificio accanto al luogo del funerale campeggiava un enorme manifesto di propaganda con la scritta «Porteremo a termine la missione», riferimento all’«operazione militare speciale in Ucraina». Snobbato dalle autorità, il funerale è stata una rara occasione di raduno per quella parte della società russa che, ora come non mai, rimpiange il periodo di apertura e di libertà che aveva caratterizzato l’epoca di Gorbaciov. Per il politologo Kolesnikov la cerimonia avrebbe assunto il carattere di una «protesta silenziosa e triste» contro il regime di Putin. Ai funerali di Gorbaciov, «la gente ha seppellito le proprie speranze e libertà», ha scritto Kolesnikov. —