Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  settembre 04 Domenica calendario

Da dove viene lo zafferano

Caro Merlo, il miglior zafferano al mondo si coltiva da secoli nella Piana di Navelli in Abruzzo, e non ci sarebbe il “risotto alla milanese” senza lo zafferano abruzzese. Ma il Milan ha firmato un contratto con la Oro Rosso che commercializza lo zafferano dell’Azerbaigian ignorando il grido di dolore del sindaco di Navelli. D’ora in poi chi ordina il “risotto alla milanese” chieda da dove viene lo zafferano e se non è di Navelli, desista. L’ Azerbaigian, oltre al gas ci inonda di cattivo zafferano. Siamo pronti per la fine del mondo.Piero OrrùPiù ancora che dal sapore si distingue dal profumo. Oltre che votare ci toccherà mangiare turandoci il naso.Caro Merlo, ho visto Giorgia Meloni, paonazza in volto, urlare contro la sinistra sino a perdere la voce. Poi ha detto: “Scusate, mi sono scaldata. Io ci provo a fare quella... no? Poi mi dicono che la Meloni grida, mi fanno le foto con le vene. Ci provo a essere più posata e pacata ma ogni tanto… Sono della Garbatella e l’anima ogni tanto esce”. Fascista?Luisa Palumbo – CataniaNo. Reginetta di Coattonia.Caro Merlo, la rivoluzionaria Giorgia Meloni vuole “rovesciare l’Italia come un calzino”. Camicetta nera?Lisa D’angelo- BariCaro Merlo, su Rai2 ho visto rievocare Franco Califano ed esaltarne per l’ennesima volta l’immagine di poeta-chansonnier per “Tutto il resto è noia”, che gli è valsa, hanno detto, una laurea honoris causa in un’università americana. La frase era stata scritta almeno 150 anni prima da Leopardi in una lettera a Pietro Giordani a proposito di quel che poteva offrirgli Recanati nelle pause del suo studio matto e disperatissimo.