Corriere della Sera, 4 settembre 2022
Putin senza cellulare
Manca più di un mese al consueto passaggio dall’ora legale a quella solare (quest’anno avverrà nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre). Ma l’annoso dibattito sui pro e i contro di questo sfasamento temporale introdotto dall’uomo, è diventato di stretta attualità anche politica in vista delle elezioni del 25 settembre.
La Società italiana di medicina ambientale, infatti, nei giorni scorsi ha chiesto al Governo di istituire l’ora legale tutto l’anno stimando un risparmio sulla bolletta energetica nazionale che potenzialmente potrebbe arrivare a 500 milioni di euro. Oltre a rappresentare una possibile soluzione al rincaro delle bollette ampiamente previsto, l’abolizione del regime «ora legale-ora solare» andrebbe incontro a quanto gli esperti reclamano da tempo e per motivi di carattere scientifico: «Dal punto di vista dello studioso del sonno questa decisione sarebbe la benvenuta perché rimuove due fattori negativi: l’alterazione circadiana di un’ora, che si verifica sia nel passaggio all’ora legale sia in quello all’ora solare. Nel primo, quello primaverile, perdiamo però anche l’ora di sonno», spiega il professor Luigi De Gennaro, ordinario di Psicobiologia alla facoltà di Medicina e Psicologia dell’università La Sapienza di Roma.
I meccanismi del sonnoIl sonno è una parte costituzionale della nostra esistenza. «Serve per tante cose – sottolinea Francesco Fanfulla, presidente dell’Associazione italiana medicina del sonno e responsabile del Servizio autonomo di Medicina del sonno Fondazione Maugeri di Pavia Irccs —: riposare, ricaricare le batterie, riorganizzare la nostra memoria ed eliminare tutto quello di inutile che si è prodotto durante il giorno. Dal punto di vista cardiovascolare e respiratorio, durante la notte tutti i nostri sistemi biologici diminuiscono di intensità quindi assumono un altro assetto: la respirazione rallenta, diventa una respirazione di base che serve per mantenere al giusto livello l’ossigenazione nel sangue. La frequenza cardiaca e la pressione arteriosa si riducono. Quindi è essenziale per l’organismo che così può adattarsi a una fase biologica dove è richiesto un minore dispendio d’energia, ma allo stesso tempo serve poi per mantenere tutte le funzioni vitali».
Gli effetti negativiA qualcuno un’ora in più o in meno potrebbe sembrare un’inezia, ma non è così. Gli studi scientifici hanno dimostrato ampiamente gli effetti negativi soprattutto dell’introduzione dell’ora legale. «Fondamentalmente ne sono stati accertati di tre tipi – dice De Gennaro —: aumento del rischio di incidenti stradali; diminuzione dell’efficienza lavorativa e aumento della probabilità di incidenti sul lavoro; conseguenza negative sulla salute, in termini di aumento di infarti del miocardio. L’inizio troppo precoce degli orari scolastici, inoltre, condiziona negativamente il rendimento scolastico, associandosi a una decurtazione del tempo di sonno che, a sua volta, influenza i livelli di apprendimento».
Il dibattito scientificoAll’interno della comunità scientifica, dunque, c’è accordo sugli effetti negativi del cambio dell’ora. «Sarebbe meglio scegliere un regime, una volta per tutte stabilmente», dice De Gennaro. «Personalmente però sono contrario all’ora legale tutto l’anno. Perché, chiaramente, l’ora solare resta comunque quella più allineata al nostro ritmo biologico» conclude Fanfulla.