il Fatto Quotidiano, 3 settembre 2022
I finanziatori dei partiti
Con la campagna elettorale in corso i partiti stanno raccogliendo un bel bottino. Gli incassi dei contributi volontari (tutti leciti e registrati) da parte di eletti, cittadini e aziende nel mese di luglio hanno rimpinzato le casse dei diversi gruppi politici, ora alle prese con eventi e manifestazioni in cerca di voti. Ci siamo già occupati degli incassi dei primi sei mesi del 2022, ma è durante i caldi mesi estivi che si è fatto il pieno, soprattutto dopo che – il 21 luglio – Sergio Mattarella ha sciolto le Camere e indetto le elezioni.
Librandi, dona 40 mila e si candida con +Europa. Tra luglio e agosto (tenendo conto dei contributi superiori a 500 euro, in questo come in tutti i casi di cui ci occupiamo) il partito guidato da Enrico Letta ha incassato 750.043 euro. In due mesi ha ricevuto la metà dei contributi arrivati invece da gennaio a giugno 2022 (1,4 milioni). Come per gli altri partiti, la maggior parte degli incassi è dovuta all’obolo dei parlamentari (per i dem 1.500 euro a testa). Tra i donatori più generosi c’è Gianfranco Librandi, che il 16 agosto ha versato 40 mila euro al Pd. Parlamentare di Italia Viva (l’ultimo suo contributo al partito di Renzi, 500 euro, risale al 1º luglio), ora è candidato con +Europa. Perché allora Librandi ha donato 40 mila euro al Pd? “Non commento”, ha spiegato al Fatto. Altro generoso finanziatore di Letta, con ben 100 mila euro, è Francesco Merloni: 96 anni, ex ministro nei governi Amato e Ciampi, è il presidente onorario di Ariston Group, multinazionale marchigiana specializzata in sistemi di riscaldamento dell’acqua e degli ambienti. Nella lista dei finanziatori dei dem c’è anche Fabrizio Pagani, che ha donato 9 mila euro ad agosto. Il Pd non ha risposto alle nostre domande, ma il nome è identico a quello dell’ex consigliere economico di Palazzo Chigi ai tempi della presidenza Letta, ora in forza al fondo d’investimenti americano Muzinich & Co.
Lega. Come noto, la Lega è un partito doppio: da una parte la vecchia Lega Nord, gravata dal debito con lo Stato di 49 milioni, dall’altra Lega Salvini Premier, in ottima salute. Insieme i due partiti da gennaio a giugno 2022 hanno raccolto 2,9 milioni di contributi privati. A luglio sono arrivati altri 497.265 euro: 441.420 per la Lega Salvini Premier, 55.845 per Lega Nord. Merito delle donazioni dei parlamentari, che versano generalmente al partito (l’uno o l’altro) 3 mila euro al mese.
M5S. Sono in linea con i primi sei mesi dell’anno gli incassi di luglio del M5S. Grazie alle donazioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali, il partito aveva raccolto 2,5 milioni di euro nel primo semestre dell’anno: una media di circa 450 mila euro al mese. A luglio sono arrivati oltre 467 mila euro. L’obolo medio versato dai grillini è di 2.500 euro a testa.
Imprenditori per Azione. Molti i finanziamenti al partito di Carlo Calenda. Se da gennaio a giugno aveva incassato donazioni per 294 mila euro, nel solo mese di luglio il pallottoliere è arrivato a 299 mila euro. A differenza degli altri movimenti, che raccolgono soldi soprattutto dagli eletti, Azione basa la propria forza finanziaria quasi esclusivamente sui denari di aziende e imprenditori, alcuni tra i più noti d’Italia. A luglio ha incassato ad esempio contributi da Pierluigi Loro Piana (50 mila euro) e dal patron di Yamamay Luciano Cimmino (25 mila euro). E ancora: Lupo Rattazzi, presidente della compagnia aerea Neos Spa, ha donato 50 mila euro, mentre Renzo Rosso, presidente di Otb, la holding che controlla importanti marchi di moda come Diesel, 10 mila: entrambi hanno donato anche a Italia Viva, alleata di Azione alle prossime elezioni politiche.
Italia Viva. Matteo Renzi invece a luglio ha raccolto 119 mila euro, quasi quanto nei sei mesi precedenti. Tra i contributi estivi c’è il generoso finanziere Davide Serra (25 mila euro), Lupo Rattazzi (50 mila euro) e il 29 luglio altri 10 mila euro sono arrivati da Renzo Rosso.
Fratelli d’Italia. Quello di Meloni è uno dei partiti che vanta il patrimonio più cospicuo. E a luglio si è ulteriormente arricchito: ha incassato come contributi volontari 173.670 euro, praticamente la metà delle donazioni dei primi sei mesi del 2022. Anche in questo caso i versamenti sono arrivati quasi esclusivamente dai parlamentari, obolo medio 1.000 euro al mese.
Forza italia: 27 mila euro da Casellati. Per affrontare la campagna elettorale, Forza Italia ha bisogno di soldi: a fine 2021 infatti la liquidità in cassa ammontava ad appena 157.323 euro. Così nei primi sei mesi del 2022 FI ha incassato circa 600 mila euro di contributi volontari. A luglio altri 149.430 euro. Sono per lo più i contributi dei parlamentari (900 euro obolo medio), con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha versato in un colpo solo 27 mila euro. Ma ci sono pure altri donatori: Antonella Ballone, presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia che ha donato 5mila euro; stessa cifra da I Platani srl, azienda de L’Aquila del gruppo di costruzione Palmerini, che vanta – si legge sul sito – “commesse svolte con successo per la Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (Nato)”, oltre ad aver lavorato “nella ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009 dell’Aquila”.