Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  settembre 03 Sabato calendario

La Uefa multa Milan e Juve

MILANO – Tanto tuonò che piovigginò. Almeno per ora. Ma rimane il rischio del diluvio sulla Serie A dissipatrice, se in futuro sgarrerà ancora. Le sanzioni dell’Uefa per il mancato rispetto dei parametri del vecchio fair-play finanziario scaduto a fine giugno, spauracchio dei club italiani avvezzi nel recente passato a spendere ben più di quanto incassavano, si sono abbattute con moderazione su Milan e Juventus – condannate a pagare rispettivamente, per le violazioni del periodo 2018-2022, una multa immediata di 2 e di 3,5 milioni di euro – e con un po’ più di pesantezza su Roma e Inter, che dovranno versare 5 e 4 milioni a testa. Però, a dispetto del morbido castigo economico, il nuovo Financial Fair-Play appena entrato in vigore promette guai per chi non seguirà la rotta. È previsto un monitoraggio semestrale su tutti i parametri, a cominciare dagli stipendi e dalla campagna acquisti. Per chi lungo il cammino non rispetterà gli obiettivi ci saranno punizioni più dure, in parte già fissate. Milan e Juventus, che hanno scelto nel quadro del patteggiamentoconcordato con Nyon (il cosiddetto settlement agreement ) un percorso virtuoso triennale, sanno già che cosa le attende, se non si atterranno al graduale approdo al parametro – il tetto del 70% delle spese rispetto ai ricavi – vincolante dalla stagione 2024-25 in cui partirà la nuova Champions: altri 15 milioni di multa per il Milan, altri 23 per la Juve.
Roma e Inter sono messe peggio. Poiché le loro due attuali proprietà, costrette all’austerity contingente a prescindere dal timore delle sanzioni, hanno ottenuto più ossigeno, optando per un percorso di 4 anni per rientrare nei parametri, le eventuali e ulteriori multe sarebbero più alte: 26 milioni per l’Inter, 35 per la Roma.
Importanti anche le possibili restrizioni future come un sostanziale blocco del mercato: il primo gradino è la restrizione del numero dei giocatori (23 invece di 25) dellalista A Uefa per le coppe, secondo l’impossibilità di inserire nuovi giocatori, terzo l’esclusione dalle coppe. La sentenza parla di “divieto di registrazione, in caso di mancato rispetto dei parametri, di nuovi calciatori nella stagione 2022-23”. Essendosi appena chiuso il mercato estivo, significa che dopo quello invernale Inter e Roma, se saranno andate avanti in Champions e in Europa League, potranno inserire nella lista A eventuali neoacquisti solo se, per ingaggio e cartellino, prenderanno il posto di giocatori più costosi. Stesso regime per la prossima stagione. Quanto alla limitazione della rosa, le italiane sono già alle prese con un’autolimitazione involontaria. Faticano a raggiungere il numero dei 4 calciatori formati nel settore giovanile che, per obbligo, devono fare parte dei 25 over 21 della lista A (altri 4 devono essere stati formati in Italia): valga per tutti l’esempio dell’Inter, che hasoltanto Dimarco e il terzo portiere Cordaz. Non solo. La sentenza della Prima camera del CFCB (Club Financial Control Body) dell’Uefa, presieduta dallo statunitense Sunil Gulati, ha collocato Napoli e Lazio tra i 19 club in pareggio di bilancio, anche grazie alle misure di emergenza per la pandemia: resteranno sotto sorveglianza. In generale si è trattato della classica moral suasion, alla quale, tra le 8 società castigate (4 della serie A e 3 della Ligue 1 francese, Psg, Monaco e Marsiglia, più il Besiktas turco) non è sfuggito nemmeno il club più ricco del mondo. Il Psg qatariota è stato il più colpito: 10 milioni subito e altri 55 in caso di future infrazioni. Prossimo appuntamento giudiziario: il 15 dicembre per il parere della Corte di giustizia europea sul caso Uefa-Superlega. Ma la nuova Champions è di fatto già cominciata ieri con l’ultima sentenza del vecchio FFp.