la Repubblica, 3 settembre 2022
Gioielli da star
María Félix fissa l’obiettivo con l’aria di sfida di chi sa di piacere. La foto dell’attrice messicana (1914-2002), famosissima anche in Francia, esprime il rapporto speciale che può crearsi fra una star e i suoi gioielli. Lei li amava imponenti e poco rassicuranti (per gli altri). Meglio ancora se a forma di rettili da indossare sulle dita, sui polsi, persino sul cappello. O al collo, come la collana Coccodrilli creata appositamente per lei, che si può scomporre in due spille animalier, e le cui zampe possono essere con o senza artigli per favorirne il comfort quando si indossa. Gioielli dalla forte personalità che enfatizzavano la sua indole dafemme fatale latina.
Il connubio unico tra star e preziosi viene raccontato oggi in una mostra che raccoglie una selezione della Collection Cartier. L’esposizione è ospitata fino al 10 settembre nella boutique di Venezia di Calle San Moisè in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia di cui la maison è main sponsor. Addosso a Maria Félix, Grace Kelly, Monica Bellucci, Marilyn Monroe o Simone Signoret, «le creazioni Cartier sono inscritte nella leggendaria storia della settima arte e hanno svolto un ruolo importante in alcuni dei film più famosi, brillando sullo schermo in oltre 500 pellicole, indossati da personaggi e talenti iconici protagonisti dei film di BillyWilder o Woody Allen, che hanno onorato i nostri gioielli con ruoli di primo piano nei loro capolavori», spiega Cyrille Vigneron, presidente e ceo di Cartier.
La prima apparizione in un film, a sorpresa, risale al 1926, quando Rodolfo Valentino chiede al regista George Fitzmaurice di poter recitare con il suo orologio Tank al polso neIl figlio dello sceicco.Ed è solo l’inizio: nel 1946, Jean Cocteau si rivolge alla maison per far piangere lacrime di diamanti a Josette Day ne La bella e la bestia;nel 1950, Gloria Swanson indossa due suoi bracciali di diamanti e cristallo di rocca inViale del tramonto, mentre Grace Kelly, prima di
ritirarsi dalle scene, sceglie di mostrare inAlta società l’anello di fidanzamento con un diamante, taglio smeraldo, da 10,48 carati, che le ha regalato il suo futuro marito, il principe Ranieri di Monaco.
Pellicola dopo pellicola, gemma dopo gemma, si costruisce il mito della maison e di chi la sceglie, raccontato nella selezione di monili della Collection Cartier. Nata nel 1983, comprende circa 3000 creazioni, eseguite tra la metà dell’Ottocento e gli anni 2000 con pezzi di ogni genere – da oggetti insoliti a monili – che Cartier ha riacquistato da privati o in aste nel corso del tempo per la loro valenza simbolica o per l’eccezionalità delle lavorazioni.
Oltre ai gioielli di Catherine Deneuve, premiata in questi giorni a Venezia con il Leone d’Oro alla carriera, nella mostra sarà esposta anche la riproduzione del leggendario collier Toussaint realizzato nel 2018 per il filmOcean 8.Del gioiello originale, opera di Jacques Cartier del 1931, per il Maharaja di Nawanagar, oggi esiste solo un disegno. Realizzarne una replica «è stata una grande sfida per il team di Rue de la Paix», ha spiegato Arnaud Carrez, vicepresidente senior e direttore marketing, «abbiamo mobilitato molte risorse del reparto di alta gioielleria per finire la collana in sole otto settimane». La collaborazione fra Cartier e la Mostra del Cinema in questi giorni darà vita a varie iniziative, tra cui il premio Cartier Glory to the Filmmaker, ma prosegue anche con progetti di salvaguardia del patrimonio veneziano.