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 2022  settembre 02 Venerdì calendario

Grillo punta sul voto ai 16enni

ROMA Per l’apparizione bisogna aspettare ancora un po’. A piazza Santi Apostoli, a due passi da Montecitorio e Palazzo Chigi, Beppe Grillo potrebbe sbucare sul palco e arringare la folla a due giorni dal voto, il 23 settembre. Qui, nello spiazzo dove un tempo Romano Prodi radunava le sue truppe, si materializzerà il ritorno più atteso e temuto nel Movimento Cinque Stelle. Ma non si esclude che il blitz possa arrivare prima. Magari il 9 settembre, quando Giuseppe Conte lancerà la sua campagna elettorale a Roma. Lui, il presidente del M5S, promette un colpo di scena: «Lo vedremo molto presto». Nell’attesa, il padre-fondatore ha già messo l’elmetto per la campagna elettorale. Mentre Conte gira l’Italia fra selfie in maniche di camicia, Grillo ritira su la saracinesca del suo blog e torna a battere sulle vecchie battaglie del Movimento. Anzi, di Grillo.
UN DEJAVU
Canapa libera, voto ai sedicenni, ambientalismo 2.0. L’ultimo post si scaglia contro gli «aerei dei super-miliardari» e il loro «consumo folle» di carburanti che inquinano. La soluzione? Metterli al bando, come chiedono di fare gli ambientalisti francesi, dice Grillo. «Potremmo emulare l’iniziativa anche in Italia, che dite?». È un ritorno amarcord, quasi un dejavu. Sono passati vent’anni da quando il comico genovese tuonava contro il «jet privato intercontinentale della Parmalat», sembrano due giorni. L’effetto retrò è ricercato. Così scorrendo il blog ci si imbatte in un altro video. C’è Grillo sul palco, a Genova nel 1997. Lo spettacolo, «Cervello», è sold-out. «Con la Canapa si fa tutto, come si fa a vietarla?», grida lui. Ecco un altro ritorno, la marijuana libera. È un punto fermo del programma elettorale targato Conte, dove si apre alla «produzione limitata di cannabis per uso terapeutico». Il copyright però è ancora una volta di Grillo, che più di una volta ha rispolverato dalle sue teche il comizio genovese sulle droghe leggere. «Spinello sì o spinello no? È una domanda stupida – sentenzia oggi sul blog – abbiamo messo fuorilegge una pianta a causa di uno degli usi più stupidi. È come se tu bevi, ti viene un po’ di cirrosi e mettiamo fuorilegge la vigna». Anche qui, torna un vecchio pallino. Memorabili le schermaglie nel 2009 tra Grillo e il forzista Carlo Giovanardi, che cercò di trascinare in tribunale il blog per gli appelli a legalizzare la canapa. Seguite, dieci anni più tardi, dai duelli a distanza con Matteo Salvini, ai tempi gialloverdi. Quando Grillo propose, tra l’altro, di togliere il voto agli anziani, «non è un privilegio». Oggi ha altri piani: vuole darlo ai sedicenni: «È il momento di ascoltare le nuove generazioni». Ci provano tutti i leader in corsa verso le urne, sbarcando su TikTok, la piattaforma più amata dalla generazione Z. Chissà che anche Grillo non ci abbia fatto un pensiero.