Avvenire, 2 settembre 2022
Il latte sta per sfondare i due euro al litro
«È necessario un intervento urgente del governo per contenere un aumento dell’inflazione scatenato da questioni geopolitiche e da evidenti fenomeni speculativi». A chiederlo sono il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, e l’amministratore delegato di Lactalis Italia, Giovanni Pomella. Il settore lattiero-caseario è uno dei più colpiti dalla corsa dei prezzi dell’energia. Il rischio è che nei prossimi mesi le imprese non saranno più in grado di intervenire per arginarele ricadute della corsa dei costi di produzione sui consumatori finali, come hanno fatto finora. Nonostante le misure adottate, il costo del latte ha raggiunto gli 1,751,80 euro al litro e c’è il serio rischio che salga ulteriormente fino a sfondare i 2 euro al litro. Per gli imprenditori la situazione è diventata insostenibile e a denunciarlo sono proprio gli esponenti dei due maggiori gruppi della filiera lattiero-casearia italiana: Granarolo e Lactalis Italia, che si sono fatti portavoce di migliaia di imprese in difficoltà. Le due compagnie, leader nella produzione e distribuzione di latticini, registrano nel nostro Paese un fatturato annuo rispettivamente di 1,3 e 2,5 miliardi di euro.
Rivali sul mercato, si sono alleate in una situazione di inedita emergenza: «Un’inflazione al 200% che si protrae nel tempo è insostenibile – nota Calzolari – per questo come imprenditori abbiamo messo da parte la rivalità di mercato ed abbiamo unito il nostro appello al mondo politico per ribadire la necessità di intervenire responsabilmente a tutela dell’intera filiera e del consumatore».