ItaliaOggi, 2 settembre 2022
La comunicazione del Pd sui social? Pura follia
A forza di sentirsi ripetere che il Pd non era «la vera sinistra», il segretario a scadenza ravvicinata Enrico Letta si è fatto brillare in quella testa a lampadina un’idea folgorante: spostare il Pd «a sinistva del pavtito comunista cinese». Di più, perché se in Cina non conoscono diritti umani, si sono almeno aperti al capitalismo per quanto a modo loro.
Letta no. La comunicazione piddina sui social è folle, pertanto indicativa dei propositi genuini del Politburo: tasse, sempre tasse, fortissimamente tasse, «con più fame che pria». Lo spostamento progressivo su posizioni da centro sociale prevede il campo sempre più largo per gli sfondoni dei cocomeri Bonelli e Fratoianni, verdi fuori e rossi antichi dentro: ogni giorno una penalità, un tributo, un saccheggio. Ora vogliono impedire i jet privati con la scusa che inquinano; ora pretendono una «patrimoniale energetica»; qui il Landini del Pd-Cgil butta là una tassazione del 100% sugli extraprofitti per TUTTE le imprese; là lo stesso Letta promette diecimila euro a testa, da finanziare chissà come, per i bimbiminkia. E tutti vogliono più migranti, più migranti, ovviamente da mantenere con nuove tasse.
Siamo al parossismo per cui, essendo la colossale truffa green prima (ma non unica) responsabile della carenza energetica, la ricetta del Pd è la seguente: ci vuole più green. Abbiamo gas, abbiamo petrolio (lo dice Tabarelli, a capo di Nomisma): la ricetta piddina è: per carità lasciamoli dove sono. Cina e India spalano carbone come all’inferno ma le sovrattasse la sinistra manicomiale vuole metterle qui, secondo l’equazione maniacale: più vi tasso più vi rendo puliti. Vogliono imporre i veicoli elettrici, subito, senza sconti, senza eccezioni, senza scrupoli per i 2/3 dei lavoratori destinati a perdere il posto (un veicolo elettrico richiede, nelle varie fasi di assemblaggio, molta meno forza lavoro), ma trascurano il fatto che all’85% l’elettrico viene tuttora ricavato da fonti fossili. Come un secolo fa. Come li faremo marciare se non inquinando di più, dal loro punto di vista?
Bonelli fresco sposo di bianco vestito, in televisione dice NO al rigassificatore di Piombino «perché di energia abbiamo bisogno adesso, non tra sei mesi». Bravo, e dal sole quanta crede di ricavarne durante l’inverno? Il Pd promette di tutto ma dimentica di precisare come finanziarlo, secondo tradizione socialcomunista: è il Paese dei Balocchi verdi, da finanziare seppellendo tutti di balzelli. Perché l’energia «verde» rende niente ma costa un botto (e origina sempre nuovi tributi).
La stessa burocrazia, in definitiva, non è che una tassa neppure tanto occulta e più cresce più costa cara: Draghi, detto il Supertecnico, da diciotto mesi promette di sfoltirla ma i risultati vanno nella direzione opposta e, alla fine, lo squallore del Pd ciociaro i cui mammasantissima a cena si minacciano allegramente di morte non è altro che la conseguenza di un sistema in cui la burocrazia la fa da padrona; e la burocrazia in Ciociaria e nel Lazio è tutta targata Pd.
I burocrati del Nazareno hanno sempre proposte radiose: libri di testo gratis per tutti, ma gratis non significa altro che pagati con nuove tasse. Lo stesso per la Sanità, per i mille «bonus», per il reddito di cittadinanza che costerà 90 mld nei prossimi 10 anni, tutti dispersi a pioggia tra chi li eroga e chi li riceve fra i quali sci sono anche pregiudicati, mafiosi, fannulloni, commercianti di cannabis. La regola è sempre la stessa: quando lo stato ti dice che qualcosa è gratis, vuol dirti che sarai tu a pagarla. E per la sinistra, per il Pd a sinistva del pavtito comunista cinese, è una regola sempre buona perché, al netto dei 1000 mld in rubli in cambio di informazioni riservate, è quella che gli ha consentito di prosperare per tutto il dopoguerra. Alle spalle di chi li votava e anche di chi non li avrebbe mai votati.