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 2022  settembre 01 Giovedì calendario

''FACEVA TARDI CON LE ORCHESTRINE JAZZ E VENIVA A SCUOLA VESTITO DA SERA” – PIERO ANGELA, STUDENTE CIUCCIO DEL LICEO D’AZEGLIO DI TORINO: RIMANDATO IN ITALIANO, MATEMATICA, LATINA, FISICA E SCIENZE. 5 IN CONDOTTA PER MANIFESTAZIONI STUDENTESCHE – DAGLI ARCHIVI DEL LICEO EMERGE UNA STRANA RICHIESTA DELL’AMBASCIATA AMERICANA: "UN GIUDIZIO SUL CARATTERE DELLA SUDDETTA PERSONA E SULLA CONDOTTA DEGLI STUDI" MENTRE ERA CORRISPONDENTE RAI A PARIGI - VIDEO -

Piero Angela era per molti il papà della cultura italiana. Grande giornalista e divulgatore scientifico, medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte, dodici lauree honoris causa, quaranta libri scritti e il merito di saper spiegare e far piacere la scienza a tutti, sconfiggendo la noia "la peggior nemica della cultura", come amava definirla. Eppure quella noia che, raccontò nelle interviste, lo ha accompagnato negli anni della scuola e, si scopre oggi, in effetti era cristallizzata nei voti al liceo classico D'Azeglio di Torino.

Dagli archivi della scuola emerge infatti un ritratto inedito del giornalista morto il 13 agosto scorso a 93 anni. Angela frequentò il D'Azeglio dal 1939 al 1947 (due di questi anni li trascorse al liceo Alfieri, perché sfollato con la famiglia durante la guerra). Fu rimandato e dovette anche studiare d'estate, sottraendo del tempo alla sua grande passione per la musica, che spesso lo portò a far tardi la sera con le orchestrine jazz. "Veniva a scuola vestito da sera", ricordavano i compagni.

Al penultimo anno, quando frequentava la II B dell'istituto torinese - che tra gli altri ha avuto come studenti Cesare Pavese e Primo Levi - i suoi docenti dovettero andare a capo per elencare tutte le materie da riparare: "Italiano, latino, matematica, fisica, scienze". L'anno successivo, quello della maturità, lo chiuse con tre materie da riparare.

Le recuperò, come altri 13 compagni su 29 della classe "fiacca e lenta", come scrivevano i prof quell'anno, e prese la maturità nella sessione autunnale. Sulla pagella tutti sei e un nove: educazione fisica. Ma il "cinque" più curioso riguardava un voto in condotta del primo trimestre dell'ultimo anno.

L'enorme biblioteca del liceo (29.500 libri e un archivio con documenti a partire dal 1831) non aiuta a svelare il mistero. Di certo è che Piero Angela era in buona compagnia: nella sua classe in quel trimestre ci furono 18 "cinque" in condotta. Così nelle altre sezioni. Il motivo? "Erano assenti arbitrariamente il giorno 21", scrivevano nei registri dell'altra classe. Per cosa non è chiaro, forse per una manifestazione studentesca.

Quello fu un anno complicato. Sia per "il terribile inverno del 1946", con temperature di meno 11 gradi a Torino e i termosifoni del D'Azeglio mal funzionanti. Sia per le tante manifestazioni diffuse in tutta Italia. Quel "cinque", però, durò giusto il tempo di scriverlo sul registro, perché divenne un "otto" il trimestre successivo.

I rapporti con il liceo D'Azeglio, dunque, non furono dei migliori: "Del resto, oggi come allora, non sempre la scuola riesce a cogliere in pieno la bravura dei ragazzi", commenta l'attuale preside a Franco Francavilla. Nonostante tutto, Piero Angela mantenne un legame con il liceo D'Azeglio. Come ricorda Tiziana Cerrato, docente del liceo che cura l'archivio, nel 2012 fu invitato all'inaugurazione della nuova biblioteca ma non riuscì a presenziare, così telefonò il giorno dopo per farsi raccontare il com'era andata.

Negli archivi c'è poi un'altra curiosità: una richiesta, datata settembre 1955, dell'Ambasciata americana. Chiedevano "un vostro giudizio sul carattere della suddetta persona e sulla condotta degli studi". Pare sia rimasta senza risposta. Allora era corrispondente del telegiornale da Parigi per la Rai. Ci lavorava da tre anni. Era solo l'inizio di una lunga e sfolgorante carriera.