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 2022  settembre 01 Giovedì calendario

Animal translate, l’algoritmo che traduce i cinguettii delle talpe, i richiarmi dei corvi e il canto delle balene

Gli animali parlano? E c’è un linguaggio comune tra le varie specie? Ma soprattutto, è possibile sfruttare la tecnologia per arrivare, sulla scorta di Google Translate, a una sorta di Animal Translate? Diversi progetti di ricerca sono in corso per provare a rispondere a queste domande, un lavoro in cui gli scienziati stanno utilizzando l’apprendimento automatico per ascoltare talpe nude, pipistrelli della frutta, corvi e balene.

Il roditore baffuto e glabro che vive sotto terra, come ha raccontato The New York Times, quando incontra un suo simile pare che lo saluti. «Fanno un debole cinguettio e poi ancora lo ripetono», ha descritto Alison Barker, neuroscienziata all’Istituto Max Planck, in Germania, «Insomma, hanno una piccola conversazione».
Gli animali si scambiano informazioni e il team di ricerca ha utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico per analizzare la bellezza di 36 mila deboli suoni registrati in sette colonie di talpe nude. Gli stessi sistemi che analizzano il linguaggio umano, dando vita ad esempio agli assistenti vocali o ai software di trascrizione o traduzione, sono stati riadattati per gli animali. Il risultato? Ogni esemplare aveva il proprio timbro vocale e ogni colonia una sorta di dialetto, una forma di comunicazione tramandata nel corso delle generazioni.
Negli ultimi anni, ha sottolineato il quotidiano statunitense, la tecnologica per decodificare la comunicazione animale è stata implementata e associata a diversi comportamenti: topi che squittiscono quando sono stressati, per esempio. E sono in corso progetti per creare un catalogo completo dei richiami del corvo, mappare la sintassi dei capodogli e si ipotizza di costruire sistemi che consentano in un qualche modo anche agli esseri umani di rispondere. La decodifica del significato dei richiami degli animali richiede anche grandi quantità di dati sul contesto che circonda ogni verso: sovrapporre i dati comportamentali con le registrazioni audio potrebbe permettere di capire di più sulla comunicazione di diverse specie.
«Cerchiamo di trovare un Google Translate per gli animali», ha affermato Diana Reiss, esperta di cognizione e comunicazione dei delfini all’Hunter College e cofondatrice di Interspecies Internet, think tank dedicato a facilitare la comunicazione tra specie diverse. I progetti sono agli albori, ma la ricerca sulla comunicazione animale è affascinante: la prospettiva di un dialogo continuo e bidirezionale con altre specie, spiegano dall’Istituto Max Planck, rimane una pista sconosciuta: tanti i fattori in ballo, ma soprattutto ci deve essere il desiderio condiviso di comunicare. E chi l’ha detto che gli animali avranno voglia di rivolgerci la parola.