Corriere della Sera, 1 settembre 2022
Così i Comuni risparmiano energia
Gli abitanti più mattinieri di San Pancrazio, frazione di Russi in provincia di Ravenna, quando si sono svegliati martedì hanno trovato il paese nel buio totale. «Colpa del caro energia», ha chiarito il sindaco. «L’illuminazione pubblica sarà spenta a rotazione in alcune aree». Non è l’unico provvedimento del genere che i sindaci hanno già preso o si apprestano ad assumere a causa degli aumenti delle bollette che stanno arrivando alle pubbliche amministrazioni.
Alcuni Comuni stanno accelerando il passaggio all’illuminazione a led, che ha consumi minori. Altri, come Oristano, prevedono orari ridotti di apertura degli uffici comunali. Roma, che ha già avviato in primavera piani di riduzione dei consumi, sta pensando di limitare di 1-2 ore l’illuminazione stradale e di spegnere quella dei monumenti – anche se non tutti sono d’accordo: nel primo caso per questioni di sicurezza, nel secondo di opportunità turistica —. Milano ha varato un vademecum per il risparmio energetico che, se seguito correttamente, potrebbe far risparmiare fino a 250 euro all’anno a famiglia. Il sindaco Beppe Sala ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura delle porte dei negozi per evitare sprechi d’aria condizionata in estate e di riscaldamento in inverno, stessa iniziativa a Parma. Torino ha già ridotto i consumi del 15% tra il 2016 e il 2021, grazie anche alla sostituzione del 57% dell’illuminazione pubblica e semaforica con lampade a led. Tra i Comuni più attenti ai conti c’è Belluno, che ha spento da due settimane 6.400 punti luce e due gallerie.
Con i bilanci già all’osso, sono i Comuni più piccoli quelli che potrebbero essere chiamati ai sacrifici maggiori per risparmiare anche poche migliaia di euro. Non solo illuminazione ridotta, ma si sta valutando di diminuire i giorni sui banchi di scuola per risparmiare luce e gas, come a Pescara, Padova, Benevento e nelle rispettive province. Anche se Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha detto che sarebbe un risparmio limitato perché già il 50% delle scuole è chiuso il sabato. Una proposta sarebbe l’ora legale tutto l’anno che, secondo la Società italiana di medicina ambientale (Sima), farebbe risparmiare 1 miliardo di euro all’anno. E all’estero? Ci si ingegna: in Finlandia si è chiesto di fare meno docce e di passare meno tempo nelle saune.