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 2022  agosto 31 Mercoledì calendario

Il messaggio tra presidente e successore nelle elezioni americane

Entrata in carica del Presidente degli Stati Uniti d’America.(Quanto ai rapporti tra gli sconfitti e i successori, il memorabile messaggio del gentiluomo George Herbert Bush a Bill Clinton). 
di Mauro della Porta Raffo Presidente onorario della Fondazione Italia USA 
Ovviamente, nel caso di successione in corso di mandato del Vice Presidente, i riferimenti temporali determinati dall’evento mortale o dalle dimissioni del Capo dello Stato sono diversi da quelli di seguito esposti e la cerimonia dell’Insediamento inesistente.
Il primo Presidente degli Stati Uniti d’America George Washington entra in carica il 30 aprile 1789.A partire dalle successive seconde elezioni che hanno luogo nel 1792 e fino all’Insediamento di Franklin Delano Roosevelt conseguente la sua vittoria del 1932, la cerimonia resta fissata al 4 marzo dell’anno seguente quello della chiamata alle urne essendo il 4 marzo del 1789, che viene in questo modo celebrato, il giorno della promulgazione della Costituzione.Dal 1937, in coincidenza con l’entrata in ufficio per la seconda volta dello stesso F. D. R., l’Insediamento è anticipato al 20 gennaio, ore 12, sempre dell’anno successivo a quello elettorale.La determinazione è dovuta alla necessità di limitare l’intervallo di tempo fino a quel momento intercorrente tra le votazioni (anche avanti che fossero fissate dal 1848 al primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre) e l’assunzione effettiva del ruolo.Va sempre ricordato che il Presidente – essendo questa una ‘elezione di secondo grado’ – è nominato ufficialmente dal Collegio degli Electors (dal 1964 cinquecentotrentotto essendo pari al totale dei Congressisti con in più i tre spettanti al District of Columbia) il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del mese di dicembre seguente il novembre nel quale si accede ai seggi dell’anno coincidente con il bisestile essendo il citato 1792 tale. Volendo pignoleggiare, il 1800 e il 1900, secondo il disposto del Calendario Gregoriano, non essendo divisibili per quattrocento, non sono stati bisesti mentre il 2000, sempre per via della in quel caso possibile divisione, sì.A regolare e rendere per quanto possibile facili (è perfino accaduto che l’amministrazione entrante abbia ai tempi trovato che tutte le macchine da scrivere erano state rese inservibili nella Casa Bianca e negli uffici governativi dai componenti l’uscente) le successioni tra i partiti in particolare nel caso di defenestrazioni conseguenti una sconfitta del Capo dello Stato in cerca di conferma, sono costituiti due appositi Comitati.
Guardando ai rapporti personali tra i successivi inquilini di White House, davvero memorabile il comportamento di quel gentiluomo d’altri tempi che è stato George Herbert Bush il quale ha lasciato sulla scrivania nello Studio Ovale al successore Bill Clinton che lo aveva sconfitto il seguente scritto:‘Caro Bill,proprio adesso, entrando in questo ufficio, ho provato la stessa sensazione di meraviglia e rispetto che avevo vissuto quattro anni fa.So che la sentirai anche tu.Ti auguro di essere felice qui.Io non ho mai sofferto quella solitudine che altri Presidenti hanno descritto.Verranno momenti difficili, resi ancora più difficili dalle critiche che percepirai come sleali.Non sono bravo a dare consigli ma non lasciare che queste critiche ti scoraggino o ti spingano fuori strada.Quando leggerai questa mia nota tu sarai il nostro Presidente.Ti auguro il meglio.Auguro il meglio alla tua famiglia.Il tuo successo adesso è il successo del nostro Paese.Faccio il tifo per te.Buona fortuna,George’.Che Uomo!