il Giornale, 31 agosto 2022
Michelle Hunziker diventa nonna
C hissà cosa immaginerà il bambino di Aurora Ramazzotti Cerza quando la mamma gli dirà di dare un bacio alla nonna. E il piccolo si troverà ad appoggiare le sue labbra sulla guancia di Michelle Hunziker.
Certo, abbiamo ormai una discreta abitudine ad osservare famiglie – diciamo così – complesse, in cui le posizioni di parentela, secondo le convenzioni, non corrispondono all’età. Ma, è inutile nasconderlo, suscita una certa sorpresa quando semplicemente si dice che una gran bella donna di 45 anni, che ne dimostra 10 di meno, che siamo abituati a vedere attraverso immagini televisive, teatrali, in cui la simpatia delle parole si associa all’avvenenza del corpo, è una nonna.
Da più fonti, anche di grande autorevolezza, veniamo in questi tempi indottrinati sul significato sociale dei nonni, sulla loro fragilità da proteggere, sulla loro solitudine da superare attraverso l’amore: con grande rispetto per tutti i nonni del mondo, una nonna come Michelle Hunziker è fuori schema, e molti sarebbero pronti a correre in suo soccorso, senza farselo ripetere due volte, se davvero fosse sola e fragile.
Dunque, da un punto di vista rigorosamente non astratto e non teorico e sulla base di concreti vissuti d’esperienza, Michelle Hunziker non può essere una nonna. Le nonne sono un’altra cosa: capelli d’argento, rughe sul volto, un corpo appesantito, l’incedere un po’ mal fermo, la voce incerta e il facile appisolamento. Questa è una nonna. Come si fa a restituire, allora, a Michelle il suo ruolo di nonna, a cui sicuramente aspira, ovviamente per il mondo di affetti che potrà esprimere al nipotino, non certo per allinearsi alla tradizionale figura di nonna nel suo rapido decadimento fisico?
In questo caso, il problema è negli occhi di chi guarda, e la soluzione del problema è l’educazione estetica, cioè imparare a guardare. In una prospettiva in cui la chirurgia plastica, le diete, le spa e tanto altro diventeranno sempre più dittatoriali nella ridefinizione della bellezza del corpo, ecco che ci si dovrà educare a separare l’immagine della vecchiaia e della decadenza del corpo dalla figura della nonna. A raccontarla così sembra facile: le nonne saranno entusiaste a non essere associate alla vecchiaia, ma le figlie-mamme non vedranno di buon occhio la competizione con le proprie mamme-nonne, e i nipoti finiranno dissociati in un generale disorientamento, in cui, nascosta la vecchiaia, mamme e nonne si confonderanno. Comunque, auguri a Michelle, che ci spiegherà a cosa andrà incontro una nonna bella e giovane come lei.