Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  agosto 31 Mercoledì calendario

La palpata di Connery a Ursula

Sessanta anni fa, in una spiaggia di Kingston, in Giamaica, un uomo particolarmente bello e maschio si riposa sotto un albero. A un certo punto, quando il sonno sembra sopraggiungere, il canto lontano di una voce femminile lo sveglia. Si avvicina alla riva e vede uscire dall’acqua non una sirena, ma la più grandi gnocca di tutti i tempi in costume da bagno. Il film è il primo 007: Licenza di uccidere, e loro sono Sean Connery e Ursula Andress, una delle coppie più invidiate del mondo.
Si capiva che Connery era molto innamorato di lei e fra una festa o un compleanno, capitava spesso di vederli insieme a Roma. Era un’occasione da non perdere, dato che i loro scatti si vendevano a tanto e con una certa facilità. Spesso mi andava bene, visto che un paio di volte sono stato il solo fotografo a entrare ai birthday party della Ursula. Si vedeva proprio che Connery le voleva bene, era un continuo di baci e gesti affettuosi. Quello che ricordo meglio, però, è l’unico che non ho fotografato: a una certa, mentre stava lì a sbaciucchiarsela, apre la sua manona e dà una pacca decisa sul generoso culo di Ursula, che scoppia a ridere. Io invece ero quasi in lacrime, dal momento che stavo sostituendo la pellicola della macchina fotografica. Passano una decina di minuti e la scena si ripete, mentre io stavo cambiando il rullino, un’altra volta. Mi viene da piangere, e disperato chiedo ai due di ripetere la scena. “Ora basta” mi risponde lui netto, col suo sorriso alla James Bond.
Anni dopo, Connery sposa Micheline Roquebrune, una pittrice francese minuta e neanche tanto bella, e fra una cosa e l’altra torna spesso in Italia dove gira un altro dei suoi film più noti, Il nome della rosa. A Roma è sempre stato ben voluto, qui aveva un sacco di amici; una volta era stato ricevuto da Franco Carraro, sindaco della Capitale nei primi degli anni Novanta, e anni dopo pure in Vaticano da Giovanni Paolo II. Rispetto ai tempi di 007 era invecchiato, ma la sua stretta di mano non ha mai smesso di essere virile.