la Repubblica, 30 agosto 2022
Il lessico del clima impazzito
La parola al cielo. Con la crisi climatica che avanza e porta fenomeni meteo sempre più intensi e frequenti — capaci in poche ore di sconvolgere tutto, come successo ieri sul litorale di Ugento, dove una tromba d’aria improvvisa ha danneggiato gli stabilimenti, oppure nella zona di Manduri, finita sott’acqua per un temporale — comprendere a fondo i termini tecnici della meteorologia e gli eventi estremi che ci colpiscono, può essere utile per prepararci e difenderci. Con l’aiuto del meteorologo del Cnr Lamma Giulio Betti, proviamo a conoscere e semplificare il vocabolario del nuovo clima.
Downburst
La parola downburst è tipica del meteo statunitense. «In realtà — spiega Betti — banalmente è la parola americana che traduce le forti raffiche di vento da temporale ». Ossia raffiche molto intense, anche sopra i 200 chilometri orari.
Bow-echo
A metà agosto tra Ferrara e Modena una perturbazione ha causato gravi danni a case e infrastrutture. Si è parlato dibow-echo , parola «molto tecnica che indica una curvatura, un arco sul radar, quando piove, e che presenta bande esterne a forme semicircolari » dice Betti. Una linea temporalesca che porta raffiche di vento molto veloci e piogge intense.Cumulonembi
Termine che deriva dal latino — «e andrebbe usato di più perché corretto e promosso anche all’estero» — è cumulonembi. «Nubi temporalesche a sviluppo verticale, grandi, spesso nere e con fulmini, con una forma a un fungoatomico». Spesso segnale di grande temporale in arrivo.
Incudine
Quando il cumulonembo «raggiunge la tropopausa (strato che separa troposfera da stratosfera) poiché la nube non riesce andare oltre a questa, allora si appiattisce e forma una nube dalla forma di incudine”. Indica una nube che ha raggiunto una sorta di fase matura e può essere associata a fulmini o alle grandinate.
Tromba d’aria
Dire “tromba d’aria” per descrivere«sia le trombe marine sia i vortici d’aria sul terreno, è corretto. In particolare — precisa Betti — quelle di terra vengono chiamate tornado, dallo spagnolo».
Albedo
Un termine tecnico che oggi è più comune, purtroppo a causa della crisi climatica, è albedo, parola con cui si indica quanto «una superficie riflette anziché assorbire i raggi del sole: più la superficie è chiara, più la componente riflessa è maggiore rispetto a quella assorbita». Se le grandi distese di neve diventano più scure a causa dell’inquinamento, saranno meno in grado di riflettere: nel caso dei ghiacciai, una minore capacità può accelerarne il declino.
Derecho
Presto anche il termine derecho potrebbe diventare comune. Precisa l’esperto del Cnr: «È un fronte temporalesco vasto centinaia di chilometri, anche 400, che dura nel tempo più ore. Si sposta in una direzione per migliaia di chilometri rimanendo sempre intatto e nella fase frontale scatena idownburst ».
Squall Line
In italiano Squall lineè «una linea di più temporali uno accanto all’altro che si sposta». Se invece si parla di parte primordiale del temporale si usa cumulo congesto. Un altro “tipo” è poi il temporale grandinigeno (meglio mettersi al riparo e coprire l’auto, arriva la grandine).
Virga
Se da lontano vediamo una serie di precipitazioni legate alle nubi, che spesso però non toccano terra e rendono la nube un tutt’uno con la superficie dell’orizzonte, siamo davanti alle virghe. Visivamente, ci appaiono come un fascio di linee che si propagano al di sotto delle nubi.
Non chiamiamolo maltempo
Secondo Betti è importante «non parlare di maltempo, a meno che non sia una situazione che può portare solo ulteriori danni gravi. Meglio usare termini specifici perché il tempo è soggettivo. Se si è in siccità ad esempio dire che sta peggiorando il tempo usando il “mal” è paradossale: dobbiamo infatti essere contenti dell’arrivo delle piogge».
Crisi climatica
Infine bisognerebbe invece condividere di più l’espressione crisi climatica, da usare soprattutto quando «ci sono fenomeni talmente eccezionali e fuori scala come le recenti ondate di calore, cartine tornasole della crisi climatica».