Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  agosto 29 Lunedì calendario

Segreti e minacce: la faida dei Pogba

Da fratelli inseparabili a parenti serpenti è stato un attimo. Tra i tre e i quattro minuti, tanto durano i video pubblicati in diverse lingue, tra cui l’italiano, da Mathias Pogba su Tik Tok, dove si promettono «grandi rivelazioni» sul fratello minore Paul e sulla sua agente Rafaela Pimenta, ma anche su Kylian Mbappé. I tifosi, la nazionale francese, la Juventus e gli sponsor «meritano di sapere alcune cose», spiega senza dare dettagli Mathias, anche lui calciatore, attualmente svincolato. Seduto ad un tavolo, con dietro un muro spoglio e in mano un pezzo di carta dove ogni tanto butta un’occhiata, l’ex attaccante del Pescara usa toni minacciosi e parla di «segreti esplosivi». Nessuna “sorpresa” per l’attaccante juventino, che dopo la diffusione dei video ha annunciato attraverso i suo legali, che difendono anche la madre Yeo Moriba e la sua agente, di aver sporto denuncia già un mese fa per “minacce” e “tentata estorsione da parte di una banda organizzata”, mentre la giustizia d’Oltralpe ha aperto un’inchiesta. Dietro all’episodio, infatti, ci sarebbe una richiesta di denaro.
Il malocchio a Mbappé
Un calvario che va avanti da tempo e che vedrebbe coinvolti tra gli estorsori anche alcuni amici di infanzia, come lo stesso Paul Pogba avrebbe spiegato agli inquirenti secondo quanto riferito da France Info. Già a fine maggio, mentre si recava in visita alla famiglia fuori Parigi, il giocatore sarebbe stato portato da alcuni di loro in un appartamento, dove ad aspettarlo c’erano due uomini a volto coperto armati di fucili d’assalto che gli avrebbero chiesto 13 milioni di euro come compenso per averlo protetto in tutti questi anni. Da chi o da cosa non è dato saperlo, ma se Pogba non si fosse piegato alle richieste la banda lo avrebbe screditato diffondendo la notizia di un malocchio lanciato a Mbappè da un santone musulmano su richiesta dell’attaccante juventino. Episodi simili sarebbero avvenuti anche a Manchester (dopo che un amico gli ha rubato la carta di credito sottraendogli 200mila euro) e al centro sportivo della Juve, dove Pogba afferma di aver riconosciuto nel gruppo il fratello Mathias. Adesso il campione francese di origini guineane, che in questo periodo è alle prese con un infortunio al menisco che gli ha fatto saltare la prima parte del campionato, fa sapere di non voler più tornare sull’argomento. Intanto, la guerra fratricida continua.