il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2022
Il flusso del Po rimane dimezzato
In Italia – Dopo le tempeste del 17-19 agosto l’instabilità si è localizzata al Sud: martedì 23 e mercoledì 24 forti temporali, copiosa grandinata a Piazza Armerina (Enna) e alluvione-lampo a Lipari. Al Centro-Nord invece il tempo è tornato soleggiato e caldo, non ai livelli delle settimane scorse, ma pur sempre ragguardevole per una fine d’agosto con temperature fino a 33-35 °C. Ripresa di acquazzoni sulle Alpi da giovedì sera, isolato per una colata detritica il paese di Ussolo (Val Maira, Cuneo) e due ciclisti uccisi da un fulmine venerdì al Col Blegier, sulle montagne tra le valli di Susa e Chisone. Le precipitazioni di dieci giorni fa, anche 100-150 mm sotto gli scrosci più intensi, hanno alleviato la siccità dei suoli al Nord e la portata del Po è ora attestata intorno a 400 metri cubi al secondo a Ferrara-Pontelagoscuro, permettendo un regresso del cuneo salino da 40 km a meno di 20 km dalla costa adriatica. Tuttavia il deflusso del fiume è comunque dimezzato rispetto alla norma di agosto, e il quadro descritto dall’Autorità di Bacino resta di severità “alta”. La calura dell’estate 2022 ha agito anche in alta montagna: nel trimestre giugno-agosto la quota media dello zero termico è stata 4.200 metri sulle Alpi occidentali e 3.900 metri su quelle orientali, circa 500 metri più in su del consueto, e il permafrost in profondità, già intaccato da anni di riscaldamento anomalo, si è ulteriormente scongelato destabilizzando le masse rocciose e moltiplicando le frane come quella che ha causato il crollo del remoto bivacco della Fourche, a 3.647 m sul Monte Bianco, in quel momento per fortuna non occupato da alpinisti.
Nel mondo – Una nuova ondata di caldo si è estesa dal Marocco al Baltico: senza precedenti a fine agosto la minima di 20,0 °C a Helsinki e la massima di 31,1 °C a San Pietroburgo, registrate mercoledì 24. La Cina ha sofferto un’estate di clima estremo, tra una calura epocale per durata (due mesi e mezzo) e intensità (record di temperatura massima, talora fino a 46 °C, stabiliti in ben duecento stazioni meteorologiche!), una siccità che ha ridotto al minimo estivo di portata il Fiume Azzurro in almeno un secolo e mezzo di misure a Wuhan, incendi forestali, e alluvioni nel Nord. MeteoSvizzera segnala, definendola “tropicale”, la seconda estate più calda nella serie nazionale iniziata nel 1864, 0,7 °C sotto al caso record del 2003, e un articolo del Politecnico di Zurigo su The Cryosphere (“Halving of Swiss glacier volume since 1931”) indica che il volume dei ghiacciai elvetici si è dimezzato in un novantennio. I nubifragi di metà agosto sono stati localmente eccezionali in Europa (primo caso noto di 200 mm di pioggia in un giorno nello stato austriaco del Voralberg, a Bregenz), ma nell’insieme del continente i danni della siccità a ecosistemi, produzione energetica e agricoltura sono ormai conclamati (produzione di mais stimata al -16%) secondo il rapporto “Drought in Europe – August 2022” della Commissione Europea. In Africa orientale la stagione delle piogge sta fallendo per il quinto anno consecutivo delineando la siccità più lunga da 40 anni e portando Etiopia, Kenya e Somalia verso una catastrofe umanitaria con 50 milioni di persone a rischio carestia. Peggiora invece il bilancio delle alluvioni in Ciad, Yemen e Pakistan, qui con oltre 700 vittime dall’inizio del monsone a giugno. Sott’acqua pure l’area di Dallas, Texas, dopo un nubifragio da ben 385 mm in 24 ore. Ancora a proposito di caldo, secondo lo studio “Current Siberian heating is unprecedented during the past seven millennia”, su Nature, le temperature estive raggiunte con il recente riscaldamento globale antropogenico nella penisola siberiana di Yamal hanno toccato livelli mai visti nei settemila anni di clima impresso negli anelli di accrescimento degli alberi, che silenziosi hanno assistito all’ascesa e ora – forse – al declino della civiltà umana.