Corriere della Sera, 28 agosto 2022
La trappola sessuale che turba Saint-Étienne
Una trappola sessuale per condizionare la vita politica di una città. L’inchiesta del giornale online Mediapart rivela una vicenda da serie tv americana che si è svolta nella provincia francese, a Saint-Étienne, centro di 180 mila abitanti poco lontano da Lione. I protagonisti sono il sindaco Gaël Perdriau (sospettato di essere il mandante), il suo vice Gilles Artigues (la vittima), il collaboratore del sindaco Samy Kéfi-Jérôme (l’esecutore), un escort e una videocamera nascosta.
Il sindaco Perdriau e il suo vice Artigues fanno parte della stessa coalizione di maggioranza che governa Saint-Étienne, ma sono rivali che si detestano sin dal 2008, quando la destra di Perdriau perde le elezioni a vantaggio dei socialisti perché Artigues rifiuta di fare convergere i suoi voti sulla lista di Perdriau.
Nel 2014, per evitare una nuova sconfitta, i leader nazionali dei Républicains (destra) e del MoDem (centro) stipulano un accordo: Perdriau sarà candidato sindaco con il sostegno di Artigues, ma in caso di vittoria questi diventerà vice-sindaco e controllerà metà dei consiglieri comunali.
La manovra politica ha successo, nel 2014 Gaël Perdriau diventa sindaco di Saint-Étienne. Nella ricostruzione di Mediapart, la sua priorità politica diventa allora frenare le ambizioni e la capacità di azione del vice Gilles Artigues, oltretutto sospettato di volere sottrargli la poltrona di sindaco alle successive elezioni del 2020.
Artigues è un padre di famiglia, cattolico praticante, con un’immagine conservatrice, poco aperto verso i diritti degli omosessuali. Ma i suoi nemici sanno anche che Artigues, a dispetto delle sue prese di posizione pubbliche, è gay. Questa sarà la leva per annullare il suo potere e per renderlo fedele esecutore delle scelte del sindaco Perdriau.
«Alla fine del 2014 Gilles Artigues e il consigliere vicino al sindaco, Samy Kéfi-Jérôme, avevano una riunione a Parigi. Era il momento di entrare in azione, e abbiamo organizzato una serata speciale per lui», racconta Gilles Rossary-Lenglet, all’epoca compagno di Kéfi-Jérôme.
Gli amici del sindaco hanno piazzato una videocamera nella camera d’albergo e hanno organizzato l’incontro a pagamento tra Artigues e un uomo individuato sui siti specializzati.
Nel video della serata si vede Samy Kéfi-Jérôme fare gli onori di casa e mettere a loro agio Artigues e l’escort, assoldato per eseguire un massaggio erotico. Kéfi-Jérôme abbassa le luci, mette la musica e versa da bere ai due, poi li lascia soli.
L’escort dice adesso che «è stata una situazione orribile, non sapevo che ci fosse una videocamera nascosta e che l’incontro facesse parte di un complotto». Un’ora e mezza di prestazione, alla tariffa di 200 euro l’ora pagati in contanti.
Gli uomini dell’entourage del sindaco realizzano un video di una trentina di minuti, e nel febbraio del 2015 Samy Kéfi-Jérôme mostra alla vittima una specie di trailer, intitolato In bed with Gilles Artigues (a letto con Gilles Artigues).
Da quel momento Artigues non oserà più contrastare le scelte del sindaco, suo compagno di coalizione e di sorrisi nelle foto ufficiali. La sua autonomia politica e le sue ambizioni vengono ridotte a zero, perché sa che in ogni momento, al primo disaccordo, gli uomini del sindaco potrebbero tirare fuori il video. Artigues ha rinunciato a puntare alla carica si sindaco nel 2020, e a maggio di quest’anno ha abbandonato gli incarichi nel comune di Saint-Etienne, dopo forse avere versato fino a 50 mila euro agli uomini del sindaco per comprare il loro silenzio.
Il sindaco Gaël Perdriau e il suo collaboratore Samy Kéfi-Jérôme contestano la ricostruzione di Mediapart, ma le forze di opposizione chiedono le dimissioni immediate della giunta comunale e l’avvocato di Gilles Artigues, nello stupore dei cittadini di Saint-Étienne, presenta una denuncia per «complotto in banda organizzata finanziato da fondi pubblici, minacce e ricatto».