la Repubblica, 27 agosto 2022
Shia LaBeouf si è convertito grazie a Padre Pio
Entrare così tanto nella parte da cambiare vita. L’attore Shia LaBeouf ha annunciato la conversione alla religione cattolica dopo aver recitato il ruolo di Padre Pio, il cui film è in uscita e in programma a Venezia.
Se questo annuncio è una trovata pubblicitaria per lanciare la pellicola girata da Abel Ferrara o una confessione reale seppure in stile Hollywood, lo vedremo, ma chi conosce l’attore ha confermato il suo cambiamento interiore nel corso delle settimane di lavorazione sul set. Gridare al miracolo, visto che di mezzo c’è Padre Pio, non sarebbe solo un modo di dire. La-Beouf fino a pochi mesi fa sembrava la persona più lontana dalla conversione.
Trentasei anni, nato a Los Angeles, figlio di una disegnatrice di gioielli e di un veterano delVietnam, LaBeouf è diventato il maledetto di Hollywood, passato da problemi di dipendenza dall’alcol a crisi esistenziali, da progetti interrotti come Cabaret in scena a Broadway con Emma Stone, alla confessione di aver pensato anche al suicidio. «Non volevo più vivere – ha detto in un’intervista con il vescovo americano Robert Barron, fondatore dell’organizzazione cattolica Word on Fire – provavo vergogna di me stesso come mai mi era successo, il tipo di vergogna che ti fa dimenticare di respirare. Non sai dove andare».
La condizione di canna al vento è cambiata quando l’attore ha accettato il ruolo di Padre Pio e per calarsi nei panni del mistico di Pietrelcina ha scelto di andare a vivere in convento, ospite dei frati minori cappuccini. Questo, racconta, lo ha portato a scoprire il conforto della fede e la vita in una comunità, isolato dal resto del mondo.
«Ho provato – ha raccontato – come se ci fossi già stato. Non avevo più bisogno di andare in nessun altro posto. Come l’ultima fermata del treno. Adesso so – ha aggiunto – che dio stava usando il mio ego per guidarmi a lui, portarmi via dal mondo delle tentazioni, ma questo non sarebbe potuto succedere se non avessi deciso di salire in macchina, andare al monastero, pensando, oh, salverò la mia carriera».
La rivelazione è arrivata dopoil periodo più buio per l’attore californiano di Borg vs McEnroe, Nimphomaniac e Transformers, l’uomo che nel 2015 aveva deciso di dare il via un esperimento cinematografico tipo Metodo Ludovico diArancia Meccanica: si era imposto di vedere per tre giorni di fila, in modo ininterrotto, tutti i suoi film in ordine cronologico inverso. Poi un giorno aveva deciso di passare ventiquattr’ore chiuso in unascensore dell’Università di Oxford, dando a tutti la possibilità di entrare e parlare con lui. Ma era stato anche arrestato per esseri rifiutato di lasciare uno store, era finito in una rissa, era stato arrestato durante una replica diCabaret, allo Studio 54 di Broadway, quando, durante il primo atto, aveva infastidito gli spettatori mettendosi a fumare una sigaretta.
Poi l’arresto per molestie inTexas, quello per violenze durante una manifestazione anti- Trump a New York, e per guida in stato di ebbrezza e infine le accuse di molestie e lesione da parte dell’ex fidanzata, Fka Twigs. Tutte pagine di un’altra vita, a sentirlo parlare ora.
«Mi sono vergognato di me stesso – ha commentato – ero finito nel buio». Padre Pio lo ha salvato dal baratro.