la Repubblica, 27 agosto 2022
La felice Finlandia scopre guerra e faide
Questo Paese malinconico, da anni in testa alla classifica dei più felici del mondo e già avvolto nel giallo delle betulle spaventate dall’autunno, è scosso da due shock: l’aggressione della confinante Russia contro l’Ucraina e i party a base di alcol, balli scatenati, saune e immagini saffiche, organizzati anche nella residenza ufficiale dalla prima ministra Sanna Marin. «Ha 36 anni – sorride Anneli Halsti, venditrice di pelli di renna al mercato affacciato sul porto – una figlia di 4 e un marito conosciuto a 18. La incontri pure in bici e a fare la spesa: a noi piace perché non nasconde di essere normale».
L’aggressione di Putin ha però aperto alla Finlandia le porte della Nato, assegnandole un ruolo cruciale sulla scena internazionale. Lo scandalo dei festini di Helsinki fa così scattare l’allarme e apre nel Paese uno scontro senza precedenti, allargato al diffidente rapporto tra la politica e la gioventù, le donne, la vita privata e i social media. «Nessuno – l’analisi del saggista Janne Saarikivi – collega le conseguenze diplomatiche di guerra del Cremlino e blocco dei visti ai turisti russi, all’improvvisa pubblicità del fascino che la vita notturna esercita sulla premier. Non c’è prova di un complotto, ma l’immagine internazionale dell’efficiente enfant prodige della socialdemocrazia Ue rischia di uscirne a pezzi: e in vista del voto di primavera si profila una campagna elettorale per la prima volta minatadai veleni personali». A infrangere la prevedibilità del futuro, ambizione estrema di una delle economie più ricche dell’Occidente, il crescente stillicidio di gaffe e immagini che tracciano un profilo finora ignoto della leader più giovane del mondo. Primo scricchiolio, l’estate scorsa: a Helsinki scoppia il “breakfast-gate”, con la Marin scoperta a farsi rimborsare dallo Stato le colazioni precotte, consumate a casa con la famiglia. Imperdonabili qui i passi su fisco e soldi pubblici: risarcimento immediato. Secondo atto in dicembre: un sabato sera la premier scompare in discoteca e dimentica di portare con sé il cellulare. In piena pandemia non riceve così, tra altre chiamate, l’avviso di isolarsi per essere entrata in contatto con un positivo al Covid. La bufera negli ultimi giorni, dopo la firma (con la Svezia) dei protocolli d’adesione alla Nato. La sera del 17 agosto il quotidiano Iltalehti, conservatore, pubblica un video in cui la premier balla ubriaca e canta, tra gli altri, con la rockstar Alma, una fotografa e una stilista. Le presenti si definiscono “la banda della farina”, alcuni media alludono alla cocaina e Sanna Marin, per evitare un’inchiesta della Procura, è costretta a imporsi il test antidroga: negativo. La Finlandia però si spacca: da una parte giovani, donne e residenti nelle città (ampia maggioranza) che rivendicano il diritto di divertirsi nel tempo libero e denunciano la resistenza del maschilismo. Dall’altra anziani, conservatori di destra, abitanti nei villaggi, elettori euroscettici dei “Veri Finlandesi”, che pretendono «comportamenti più dignitosi da chi rappresenta la nazione». Mentre la Rete scoppia di video solidali, con donne che ballano e cantano “siamo tutte Sanna Marin”, la seconda raffica. Il 19 agosto cominciano a circolare le immagini, girate di nascosto, della presidente Sdp che all’alba danza nelTeatteri Club della capitale, a contatto con un cantante che le struscia la bocca sul collo. La festa, sempre innaffiata dall’alcol, risale alla notte tra sabato e domenica, 6 e 7 agosto, dopo che la Marin è rientrata dalle ferie trascorse in Italia, tra le vigne venete del prosecco. Nemmeno il tempo di tornare a difendere «il diritto anche di un politico all’allegria in mezzo a tante nuvole buie», che si consuma l’ultimo atto. Martedì spuntano le immagini di un party all’interno della residenza ufficiale di Kesaranta: l’influencer Sabina Sarkka, ex aspirante miss Finlandia, e la poetessa-cantante Natalia Kallio si baciano a seno nudo, coperto da un cartello con la scritta “Finland”, usato per gli incontri d’ufficio. Il video era stato postato su TikTok il 9 luglio, dopo il festival Ruisrock a Turku, in cui la Marin era apparsa in mini-pantaloncini, esclamando entusiasta «finalmente il primo giorno di ferie». Nessuno spiega perché per oltre un mese questo party, completo di sauna e nuotate, sia stato ignorato. La premier si è però sentita in dovere di tornare a chiedere scusa alla nazione, definendo «non professionale» l’organizzazione di un simile dopo- concerto nella residenza ufficiale e «non appropriate» le immagini delle amiche in topless. «Sono umana ma ho imparato la lezione – ha detto alla folla riunita a Lahti – da tre anni non sono mancata un giorno dal lavoro e spero che nel 2022 si possa accettare che anche chi prende decisioni per un Paese, nel tempo libero possa essere felice e andare alle feste».
Impossibile però, anche per il 70% dei finlandesi che sostengono la premier, ridurre la sequenza degli incidenti a gossip. «In discussione – dice l’ex ambasciatore Pauli Makela – non è la qualità del lavoro della prima ministra. Inaffidabili appaiono certe compagnie, in cerca di fama e soldi via social, che in altri contesti potrebbero essere tentate di acquisire informazioni appetibili. Non vedo trappole russe, ma certo a Mosca oggi non dispiace indebolire leadership Ue alleate con gli Usa. Di sicuro la Marin d’ora in poi selezionerà meglio collaboratori e amici». Nello scontro generazionale, il confine tra lavoro e tempo libero per chi fa politica. Il borghese “Helsingin Sanomat” si chiede se «presto pure i ministri saranno impiegati a orario fisso». «Chi garantisce – l’attacco del leader dell’opposizione, Petteri Orpo – che una simile imprudenza non esponga la premier a ricatti e non contagi i più scottanti dossier internazionali?». Un anno fa Sanna Marin aveva accolto in residenza una trentina di amici senza farli registrare. Accusata «minare la sicurezza nazionale» aveva risposto invitando l’attempata generazione del baby-boom a «rilassarsi e a vivere con più leggerezza». Oggi invece il suo sguardo è preoccupato. Mostrare di vivere come una ragazza qualunque è la base della sua popolarità: sfruttato da altri, il mestiere di apparire adolescente minaccia di demolire il suo prestigio. Per questo chiede scusa a un Paese in cui i cinque partiti al governo sono presieduti da una donna, con l’esecutivo più giovane d’Europa, unico a maggioranza femminile. «Mai fatto qualcosa di illegale – dice – ma non posso escludere che qualcun altro si sia fotografato con me». Non sarà l’anticipazione di altri scandali, ma il popolo più felice del mondo scopre che esibire pubblicamente la felicità semina un’insopportabile tristezza. Teme il risucchio nel gorgo di ipocrisia, moralismi, fratture sociali e veleni che l’avevano finora risparmiato: di perdere, con l’innocenza, la pace collettiva che da sempre lo protegge dal restodel pianeta.