Corriere della Sera, 27 agosto 2022
Le bollette sulle vetrine dei negozi
C’è chi, nonostante tutto, mostra un bel sorriso. Chi ha il volto scuro, chi l’espressione seria e chi è visibilmente arrabbiato. Tutti hanno un problema in comune: il costo del gas e della luce esploso nel giro di un anno. Sono i titolari di bar, ristoranti e alberghi che hanno aderito all’iniziativa «Bollette in vetrina» di Fipe-Confcommercio, «che – spiega il vice-presidente dell’associazione Aldo Cursano – vuole rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di altri aumenti».
Eh sì, perché con il prezzo del gas che dall’estate scorsa si è messo a salire senza sosta ed è più che decuplicato sul mercato europeo nel giro di un anno, i rincari si sono fatti sentire e le prospettive a breve non sono buone. Chi gestisce un’attività deve, però, far quadrare i conti. Doriana Ribaudo è la titolare Osteria Ballarò a Palermo, che ha aperto dieci anni fa. Ha anche un laboratorio di pasticceria e dà lavoro a 40 persone. «L’8 agosto – racconta – ho ricevuto la bolletta dell’energia elettrica di luglio: 21.907,17 euro. Nello stesso mese del 2021 per la stessa quantità di luce consumata avevo pagato 5.400 euro. È da gennaio che subiamo rincari, che avevo assorbito cambiando fornitore di energia, ma le bollette sono cresciute ancora. Veniamo da due anni di pandemia. Ora che cominciavamo ad avere margini e accantonare risorse per andare avanti in inverno quando ci sono meno clienti, se ne va tutto per pagare la luce». Stessa preoccupazione per Giulia Saccardi, figlia del proprietario dell’Hotel Saccardi, a Sommacampagna (Verona). Nel giro di un anno la bolletta è quasi triplicata: a luglio del 2021 è stata di 21.105 euro per 94.750 kWh consumati, a luglio 2022 a fronte di un lieve aumento dei consumi (98.572 kWh) è di 62.465 euro. «A luglio eravamo tornati a livelli pre-Covid – dice – poi è arrivata questa stangata. Per non perdere competitività abbiamo dovuto aumentare le tariffe del 6% circa, ma ora che andiamo verso la bassa stagione non possiamo fare altri aumenti».
Anna Maria Bacci è la proprietaria de L’Antica Macelleria Bacci di Lastra a Signa, provincia di Firenze. «Da giugno a luglio abbiamo ridotto i consumi di 200 kWh, ma la bolletta dell’elettricità ha continuato a crescere. Per far fronte ai costi abbiamo aumentato i prezzi di un euro al chilo. Ora aspettiamo settembre. Se continua così dovremo alzarli di nuovo i prezzi».