la Repubblica, 26 agosto 2022
Meno male che c’è la Ferragni
Se lo dice la Ferragni vale 20 volte Conte, 10 volte Calenda, 7 volte la Bonino ma anche almeno 5 volte Letta: lei sa vendere con eleganza di tutto, anche cose bruttine come le sue borse col disegnino delle ciglia, o democratiche come i suoi pensieri (si tratta di eleganza, quindi di sinistra), o sorridenti come i suoi piccini, per di più anche in inglese, così capita che pure la stampa straniera, annoiata sempre dalle curiose gesta degli italiani, venga a sapere qualcosa di noi. Adesso nelle Marche governata dai Fratelli e neanche da una vera Sorella (semmai c’è una figlia, la Rauti) pare che molte donne così poco avvedute da ritrovarsi gravide senza volerlo (cosa voglia il complice mai responsabile resta sempre un mistero), non possano usufruire della pillola del giorno dopo e siano quasi impossibilitate a trovare un ospedale con ginecologo disponibile, che poi magari è più generoso nel suo studio se sei generosa pure tu; tanto che, dicono i menagramo, già c’è chi per interrompere la gravidanza torna ai secolari metodi un po’ assassini, tipo ferro da calza o infuso di prezzemolo (siamo sinceri, non è che nelle regioni governate dalla sinistra ci sia la coda di ginecologi a disposizione). Cose da donne, e infatti nella campagna elettorale che non se ne era mai vista una meno colpevole di negligenza, il tema non è venuto in mente a nessuno, (nemmeno alle poche donne ammutolite che i partiti si sono ricordati di candidare), tutti impegnati a darsi del fascista, del ladro, del traditore, del pirla e, massimo insulto da parte dei ragazzi rimasti nel M5S, in omaggio al loro capo che non perdona, draghiano!.
Ma poi per fortuna ecco la soluzione cui sempre si ricorre quando si è alla frutta: una guerra tra dame (esempio impolverato Callas-Tebaldi, ma anche Elisabetta II-Thatcher, silenziato), ancor meglio una guerra tra bionde, cose da cinema, vedi “Gli uomini preferiscono le bionde”, “La rivincita delle bionde”, “Bionda atomica”, “Odio le bionde”. La bionda Chiara (anche il nome conta, fa luce e fa santa) può vantarsi di avere poco meno di 28 milioni di consumatori (follower), che non sono pochi, mentre la bionda Giorgia continua a strappare preferenze ai suoi due alleati che standole a lato come i carabinieri di Pinocchio, paiono, senza offesa, i fratelli De Rege: tanto che oggi, domani non si sa, roteando i suoi occhioni azzurri che mettono in riga grandi e piccini, raccoglie nei sondaggi il 24% delle preferenze (dei sudditi); che (però non so far di conto) su 47 milioni di italiani con diritto al voto, ammesso che vada al seggio anche l’ultimo pastore sperduto nelle Murgie e tutti i brontoloni che si danno delle arie sui social bacchettando ogni singolo politico, corrisponderebbero a una ventina di milioni di voti: davvero tutti suoi, non certo dei suoi seguaci Fdl di cui non ci si ricorda una sola faccia; quindi meno del partito Ferragni ma, non si può negare, molto più pesanti. Della Ferragni sono una fan più che una follower, non avendo occasione di comprare da lei alcunché, e seguo con piacere Leone, Vittoria e pure il cane, meno Fedez perché tutti quei tatuaggi mi fanno impressione, come i draghi di, appunto, House of the Dragon . Per questo mi permetto di fare una osservazione di merito: qualsiasi rettifica chiedano alla bionda di destra, tipo togliere la Fiamma dal simbolo o chiedere scusa per usare come propaganda il video di una stupro, lei risponde sempre marameo: è cioè una vera dura. Mentre la bionda di sinistra ha ascoltato forse i suoi ragionieri che alla fine del mese contano i milioni incassati e, come registra la nostra straordinaria Oriana Liso nella sua rubrica “Scusi lei”, si è subito corretta: pettinatura da bambina e maglietta con la scritta “we should all be feminists ”, prima ha scritto su Instagram «Facciamoci sentire a queste elezioni», poi si è sfumata in «Ora è il nostro tempo di agire e far si che queste cose non accadano». Metti il caso che le diciottenni che adorano il suo modo di truccarsi piaccia anche la Meloni perché così vuole il nonno, secondo voi non avendo alcuna nozione di quel che stanno facendo, disubbidiranno all’adorato vecchio o smetteranno di comprare succhi di frutta vegani targati C.F.? È un brutto pensiero e per quanto la Patria con aborto certo chiami, meglio andare cauti, al massimo si potrebbe mettere sul mercato che la ditta depreca l’horror dei manifesti con embrioni che gli manca la parola. È immaginabile un vero duello per la conquista del governo tra due donne, mettiamo appunto Meloni e Ferragni? E chi vincerebbe? Intanto bisognerebbe che Chiara sacrificasse la sua splendida vita nella sua stolta casa milanese e rinunciasse, come nei post più recenti, a presentarsi col suo corpicino quasi del tutto nudo (ci sono i bambini! No, i parlamentari, che si spaventano di più), per passare giorni e giorni a discutere con colleghi italiani e stranieri anche cheap, anzi, a oggi molto cheap, smettendo di accumulare ricchezze e di spegnere candeline coi suoi bambini davvero meravigliosi; soprattutto sarebbe necessario che alla sempre più variegata sinistra impegnata in suoi oscuri, sanguinosi duelli, venisse in mente che le donne esistono e se ne potrebbe candidare una, non una qualsiasi, ma una brava in grado di salvarli, compito eterno delle femmine. Come ha fatto la destra affidandosi a una giovane donna fornita di righello da battere sulle dita dei disubbidienti, che in quanto donna disprezza i maschi e li comanda come una vera mamma italiana, cui chiede ubbidienza e silenzio mentre lei rimette ordine, spazza via ciò che disturba la loro fragilità, gli ridà l’illusione di contare, rimette al loro posto le donne (in casa, ovvio) e le zittisce, non parliamo dei “deviati” cui saranno negate le famose inclusioni che immagino subito cancellate. Io non ho ancora capito cosa sia successo in poche settimane, perché tutti i maschi leader degli altri partiti si siano lasciati fregare da una persona, una donna poi, cui stupidamente non davano alcun credito. Visione macabra ma forse di fantasia: perché con tutte le sue vere doti di leader, che a essere sinceri non si vedono in nessun altro, osservando Giorgia muoversi con imperio tra la folla di uomini della politica, piccina, carina, svelta e mai zitta, sfida secondo lei già vinta, già primo ministro fai da te, non un dubbio, non un momento di stanchezza, non una cedimento, di una presunzione e sicurezza impressionanti; non so, forse, limitandoci soltanto a chiedere ai Ferragnez, intesi come famiglia, di dire ogni tanto la loro che qualsiasi cosa sia, fa impazzire la destra invidiosissima, consiglierei ai nostri amici di tentare la rimonta facendosi sentire col silenzio, visto che ogni volta che aprono bocca a noi che forse, ma forse, livoteremo, fanno cadere le braccia.