Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  agosto 26 Venerdì calendario

PUR DI RICATTARE L’EUROPA, PUTIN STA BRUCIANDO ENORMI QUANTITÀ DI GAS! – SECONDO LA BBC, NELL’IMPIANTO DI PORTOVAYA, AL CONFINE CON LA FINLANDIA, STAREBBE ANDANDO A FUOCO METANO PER UN VALORE DI 10 MILIONI DI EURO AL GIORNO – FRA LE IPOTESI CHE SPIEGHEREBBERO IL FATTO, CI SAREBBE LA DIFFICOLTÀ A GESTIRE LE GIACENZE DI GAS CHE NON VIAGGIANO PIÙ ATTRAVERSO IL NORD STREAM (BLOCCATO DA “MAD VLAD” COME RITORSIONE VERSO LA GERMANIA) -

Mentre i costi energetici dell'Europa  salgono alle stelle, la Russia sta bruciando grandi quantità di gas  naturale. Secondo quanto riportato dalla Bbc, un impianto situato al  confine con la Finlandia starebbe bruciano gas per un valore stimato  di 10 milioni di euro al giorno. Gli scienziati sono preoccupati per i grandi volumi di anidride carbonica e fuliggine che si stanno  formando, che potrebbe accelerare lo scioglimento del ghiaccio artico.

Un'analisi della Rystad Energy indica che circa 4,34 milioni di metri  cubi di gas vengono bruciati ogni giorno nell'impianto di gas naturale liquefatto di Portovaya, a nord-ovest di San Pietroburgo.

I primi  segnali che qualcosa non andava sono arrivati dai cittadini  finlandesi, che all'inizio di quest'estate hanno individuato una  grande fiamma all'orizzonte. Portovaya si trova vicino a una stazione di compressione all'inizio del gasdotto Nordstream 1 che trasporta il  gas sottomarino in Germania.

Fra le ipotesi che spiegherebbero il  fatto di bruciare il gas, secondo i tecnici, ci sarebbe la riluttanza  a chiudere l'impianto, la cui successiva riapertura sarebbe  tecnicamente difficile e costosa oppure la difficoltà a gestire in  sicurezza i grandi quantitativi di gas che venivano convogliati nel  Nordstream 1.

Le forniture attraverso il gasdotto sono state ridotte da metà luglio, con i russi che hanno denunciato problemi tecnici per la restrizione  dovute alla guerra in Ucraina. A partire da giugno, i ricercatori  hanno notato un aumento significativo del calore emanato dalla  struttura dovuto alla combustione di gas naturale. "Non ho mai visto  un impianto di gas liquefatto infiammarsi così tanto", ha affermato la dottoressa Jessica McCarty, esperta di dati satellitari della Miami  University in Ohio. A partire da giugno, abbiamo visto questo enorme  picco che da allora è rimasto sempre elevato".