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 2022  agosto 25 Giovedì calendario

Marco Argenti ai vertici di Goldman Sachs

Marco Argenti sale un altro gradino in Goldman Sachs, dove da ottobre diventerà Chief information officer unico, tra le prime quattro risorse del presidente e amministratore delegato David Solomon.
A quel punto il manager nato alla Spezia nel 1967 resterà da solo alla guida di 12 mila programmatori della banca, con un budget da miliardi di dollari l’anno e un compito apparentemente arcano, ma ben chiaro ai vertici del gruppo: trasformare un colosso finanziario protagonista della finanza Usa da un secolo e mezzo in una tech company, dove tutto origini dalle esigenze del cliente e l’azienda non sia altro che una piattaforma tecnologica per digitalizzare i processi produttivi. Pochi manager italiani siedono così in alto, per posizione, strategicità e influenza.
Argenti, arruolato da Goldman Sachs come partner e co-Cio a fine 2019, aveva come biglietto da visita i successi conseguiti in Amazon web services (Aws), la divisione cloud del marchio Usa più arrembante del mondo dove aveva lavorato sei anni, fino al grado di vicepresidente per la tecnologia. Un’azienda nell’azienda, che affitta spazi in rete a chi ne ha bisogno e dal 2016, anche se è poco noto, è il primo portatore di utili nell’impero di Jeff Bezos, con un valore intrinseco stimato fino a 3 mila miliardi di dollari dagli investitori. Esportare l’ossessione “clientecentrica” di Amazon in una banca blasonata con un’immagine aristocratica come Goldman Sachs, e il modello del cloud Aws – di cui la banca d’affari è cliente – è stata la sfida di Argenti. «Quando ho accettato l’incarico ho pensato che non si trattasse di scrivere un nuovo software, ma di riscrivere e ripensare il business, applicando concetti dell’informatica alle strutture fisiche», ha spiegato giorni fa aBusiness Insider.
Un modo per traghettare un marchio storico delle operazioni di finanza straordinaria e delle negoziazioni di mercato in una fintech i cui referenti sono, semprepiù, i computer stessi, in comunicazione tra loro per offrire la migliore esperienza al cliente. Già nei suoi primi mesi Argenti creò una squadra sperimentale su questi temi, e il percorso è proseguitonel 2021 con il lancio di Financial Cloud for Data (un erogatore di dati e informazioni per i clienti gestori di fondi) e con la prossima nascita dell’Ufficio di innovazione applicata, che da ottobre sarà affidato a George Lee, parigrado di Argenti nel ruolo di Cio finora.
La carriera di Argenti è tutta vissuta intorno alla programmazione: «Credo che il mondo del software in qualche modo risuoni con il modo in cui ragiona la mia testa», racconta. Fin da bambino, alla Spezia, era affascinato dai primi computer, e con i risparmi dei lavoretti estivi comprò un Sinclair, il suo primo calcolatore. Poi la laurea in informatica all’Università di Pisa, nel 1995, l’esperienza in Canada con le prime start up, il ritorno in Italia nel 2001 con la dot.com Dada, l’ingresso in Nokia nel 2008, quando la società iniziava a sbandare per la concorrenza degli smartphone (l’iPhone era stato appena lanciato da Apple). Fino alla chiamata in Amazon nel 2013, a lanciare il Cloud di cui Bezos fu tra i pionieri come imprenditore. Tutte esperienze indispensabili – anche quelle problematiche, dalla crisi delle dot.com al declino delleader dei telefonini finlandese per la sfida che Argenti deve cogliere ora: transitare le banche tradizionali nella più grande rivoluzione tecnologica recente.
Chi conosce meglio Argenti osserva, però, che nella sua rapida scalata ai vertici di Goldman Sachs pesa anche la passione per la musica. Ascoltata e suonata. Quella di Seattle, dove il dirigente ha vissuto e dove ancora suona la band di rock progressivo (tendenza Nirvana) degli Element 47,formata da Argenti alla chitarra elettrica insieme ai vecchi amici. Una passione in più in comune con David Solomon, il successore di Lloyd Blankfein sul trono di Goldman Sachs. Un banchiere che fin dal 2018 sta puntando forte sul cloud e sulla rivoluzione fintech, ma che ha il pallino della musica nel tempo libero si esibisce in sessioni di consolle, con l’appellativo DJ d-sol.