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 2022  agosto 25 Giovedì calendario

Mastella rende pubblico il suo numero di cellulare

Si rituffa nella mischia Clemente Mastella. L’eterno democristiano ci riprova con Noi di centro, la sua ultima creatura. Non sarà candidato ma ha reso pubblico il suo numero di cellulare, e le sue liste, avverte, «potrebbero essere la vera sorpresa di queste elezioni». 
Perché ne è così convinto? 
«Mi chiamano da tutta Italia. Sfido tutti i leader politici: chi di loro risponde direttamente senza far passare per un ufficio stampa? Chi altro?». 
È l’ennesimo ritorno di Mastella? 
«Io sono un partito a chilometro zero». 
Ovvero? 
«Mi muovo nel territorio. Ascolto i disagi e le richieste della gente. A volte non riesco a rispondere, altre riesco a dare una mano. A proposito ho una chiamata sotto...». 
Il suo telefono non si placa? 
«Era un’elettrice. È così fino a notte fonda». 
Sta mobilitando le famose truppe mastellate? 
«Non si sono mai fermate». 
Perché non si è alleato con Renzi e Calenda? 
«In quel contenitore prevale la vanità su tutto. Il Terzo polo non esiste, è una mera sommatoria di sigle». 
Nemmeno il Pd l’ha voluta? 
Come Fanfani 
«Vogliamo un grande piano per la casa come quello che fece il dc Amintore Fanfani» 
«C’è stata ostilità». 
Perché? 
«Chi ha fatto le liste del Pd in Campania ha stabilito di non siglare l’accordo con me. Dopodiché hanno candidato una mia consigliere comunale a Caserta, facendo esplodere il Pd locale». 
Ha avuto anche contatti con il centrodestra? 
«Mi hanno fatto una proposta che ho respinto». 
La corsa in solitaria non rischia di essere velleitaria? 
«Sono come quei corridori che un tempo al Giro d’Italia erano indipendenti, non avevano una squadra, ed erano dunque costretti a portarsi dietro il tubolare nel caso forasse una gomma». 
Chi vincerà? 
«Enrico Letta si è suicidato. L’unica possibilità era quella del grande Ulivo, mettendo assieme sensibilità diverse. Ma è finito con Nicola Fratoianni…». 
Cosa propone Noi di centro? 
«Un nuovo indulto che riguarda la drammaticità delle carceri, la chiusura della scuola di sabato per diminuire l’utilizzo dei termosifoni e delle utenze elettriche, 600 euro per le casalinghe e per i casalinghi. E infine, una sorpresa». 
Ovvero? 
«Un grande piano casa, come quello che fece Amintore Fanfani. A questo punto la lascio che ho un’altra telefonata sotto…».