la Repubblica, 24 agosto 2022
Prova generale per il ritorno sulla Luna
L’avventura dell’uomo sulla Luna ricomincia lunedì prossimo, 29 agosto, alle 14.33 italiane, quando dal Kennedy Space center di Cape Canaveral, Florida, lo Space launch system della Nasa, mastodontico razzo di 98 metri e 2.875 tonnellate, porterà il modulo Orion a girare attorno alla Luna. Inizia così la missione Artemis 1 che, senza equipaggio, in 42 giorni coprirà oltre due milioni di km. Il 10 ottobre “Orion” tornerà sulla Terra, con una velocità di 39.428 km/h che ne metterà a dura prova la resistenza. Questa prima missione ha infatti soprattutto lo scopo di collaudare i sistemi che nel 2025, anno della missione Artemis 3, ci riporteranno a calcare il suolo lunare: l’ultimo ad averlo fatto fu l’astronauta Eugene Cernan nel dicembre del 1972 con la missione Apollo 17. Il sito di allunaggio non è ancora deciso, ma la Nasa ha appena annunciato i 13 luoghi candidati, tutti sul Polo Sud del nostro satellite.
«Sorge spontaneo paragonare la missione Apollo 11 di Armstrong, Aldrin e Collins ad Artemis 3. Ma le diversità sono molte», spiega Marco Caporicci, a dvisor for transportation del direttorato per l’esplorazione dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea. «Innanzitutto Apollo era un progetto condotto in epoca di Guerra Fredda, con l’obiettivo di battere i sovietici in velocità. Per Artemis invece l’obiettivo è arrivare sulla Luna per poi fare qualcosa di concreto, adesempio costruire una base lunare, impensabile all’epoca di Apollo, e condurre missioni prolungate sulla superficie come test per le future missioni verso Marte». Se la missione Apollo aveva una potenza computazionale inferiore a quella di un odierno smartphone, meno pronunciate sono le diversità con Artemis sul piano vista fisico e meccanico. «In realtà la versione del razzo Sls che partirà lunedì ha una potenza inferiore a quella del razzo Saturn V di Apollo 11: riutilizza motori degli Space Shuttle, e booster basati sul design dello Shuttle. Nelle missioni Artemis successive avremo booster molto più leggeri e nuovi motori principali più performanti», spiega Caporicci. «Inoltre, Artemis 1 ha solo lo scopo di descrivere un’orbita altamente ellittica che passa dietro alla Luna e ritorna sulla Terra. Nel 2025, il razzo Sls dovrà avere uno stadio superiore più potente, in grado di spingere Orion in un’orbita lunare bassa che permetterà di scendere con illander».