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 2022  agosto 24 Mercoledì calendario

L’ultimo panda europeo è vissuto 6 milioni di anni fa

L’ultimo panda europeo è vissuto 6 milioni di anni fa nella regione delÏ Vecchio Continente che oggi corrisponde all’incirca alla Bulgaria. E si è estinto a causa del cambiamento climatico provocato dalla quasi evaporazione totale delle acque del Mare Mediterraneo, la cosiddetta «crisi di salinità messiniana», avvenuta alla fine del Miocene (5,3 milioni di anni fa), con conseguenze sulla salinità dell’ambiente mediterraneo che ha modificato completamente l’habitat nel quale viveva. Così, quello che può considerarsi un cugino alla lontana dell’attuale panda gigante, è stato costretto a soccombere davanti all’impossibilità di cambiare la propria dieta erbivora a causa della sua dentatura che non gli consentiva di mangiare solo bambù e neppure la carne come gli altri orsi.




In sintesi è questo il senso del nuovo studio pubblicato il 31 luglio sul Journal of Vertebrate Paleontology e scaturito dall’analisi di due denti scoperti negli anni Settanta e attribuiti all’ultima specie di panda che popolava l’Europa almeno 10 milioni di anni fa, denominata Agriarctos nikolovi dal nome del suo primo scopritore, cinquant’anni fa, Ivan Nikolov. Una specie che niente a che vedere con i panda asiatici che conosciamo oggi e della quale non può considerarsi una antenata.


A raccontare la storia del panda europeo è lo studio dei due denti, un carnassiale, che fa parte della dentatura dei mammiferi, e un canino, ritrovati in un ambiente carbonifero di una regione della Bulgaria, e dagli anni Settanta facenti parte della collezione del museo di storia naturale a Sofia. I due reperti non erano stati attribuiti a nessun animale in particolare quanto piuttosto in generale a qualche specie sconosciuta della famiglia degli orsi. Ci sono voluti molti anni prima che gli studiosi realizzassero che potevano appartenere a una specie di panda sconosciuta.


I due reperti fossili sono stati ripresi in mano di recente e analizzati da Nikolaï Spassov, paleontologo del museo di Sofia, grazie a nuovi strumenti tecnologici e sistemi di immagine, e alla collaborazione del collega Qigao Jiangzuo dell’università di Pechino. Così è stato scoperto che i due denti appartengono alla ultima specie di panda europea prima dell’estinzione.


Lo studio dei due reperti fossili lascia pensare che il panda europeo vivesse in zone boschive e paludose e che il suo regime alimentare fosse già vegetariano. La dimensione del dente canino, simile a quella del panda moderno, ha suggerito ai ricercatori che anche la taglia del panda europeo potesse essere similare, o leggermente più piccola.