ItaliaOggi, 24 agosto 2022
Periscopio
Pavel Filatyev, un parà di Volgograd, ha pubblicato in Rete un memoriale di 100 pagine, Zov, dove racconta un’armata allo sbando, priva di tutto – munizioni, cibo, uniformi, equipaggiamento, benzina, medicinali e mappe aggiornate – e lanciata all’assalto su vecchi camion senza freni. Filatyev, che subito dopo la pubblicazione è fuggito dalla Russia, dipinge del «secondo esercito al mondo» un ritratto devastante d’inefficienza, miseria, violenza e bugie. Anna Zafesova 1, La Stampa.
[Russia, 1917]. Dio mio, gemono le comari, ma che sta capitando? Ci capite qualcosa voi, signore? I soldati rispondono che siamo venduti, perdio, siamo stati traditi dagli ufficiali, dallo stato maggiore. Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario.
A essere scontenti non sono più solo i liberali, in buona parte fuggiti dal paese: a brontolare sono anche gli ultranazionalisti come Dugin, che accusano Putin (per quanto possa suonare assurdo) d’essere troppo tenero con gli ucraini. Questo mentre centinaia di militari rifiutano di andare in guerra, e nelle città e nei villaggi si stanno registrando i primi reati violenti commessi dai soldati tornati dal fronte, pieni di risentimento e di souvenir esplosivi. […] Come diceva Lenin, quando la Russia non riesce a vincere una guerra imperialista, la guerra civile è alle porte. Anna Zafesova 2, il Foglio.
Già esponente del gruppo neozarista e antisemita Pamjat e del circuito nazionalbolscevico negli anni Novanta accanto a Éduard Limonov scomparso lo scorso anno, [Aleksandr Dugin è il] responsabile di riviste della destra radicale come Den e Elementy che hanno fatto conoscere in Russia le idee di René Guénon, di Alain de Benoist (capofila della Nouvelle Droite) e di Julius Evola. Guido Caldiron, il Manifesto.
[1938]. Sulla Difesa della Razza, il foglio più esecrando dell’antisemitismo italiano, ciarlatani alla Julius Evola facevano gran sfoggio della loro mercanzia «esoterica» a colpi di citazioni pescate nei testi sacri degli Indi o dei Sumeri. Maurizio Serra, Il caso Mussolini.
Dugin e l’Italia: da Lega e CasaPound a Fusaro e i complottisti, ecco la galassia dell’ideologo russo nel nostro Paese. gamegurus.it.
Aleksandr Dugin intervista Matteo Salvini per una tv russa; Aleksandr Dugin al ristorante in compagnia del leghista Gianluca Savoini e del filosofo [marxista-]sovranista Diego Fusaro. Foto a p. 15 del Corriere della Sera.
Pura fiction: una donna e la figlia di 12 anni, secondo i servizi di Mosca, sarebbero state «incaricate» di far saltare in aria l’auto della Dugina [per poi fuggire] in Estonia. [La verità è che] le vipere nei servizi speciali russi hanno iniziato una lotta interna. Mykhailo Podolyak 1, consigliere del presidente ucraino. repubblica.it
Donald Trump ha avviato un’azione legale contro il governo americano sul caso del blitz del Fbi a Mar-a-Lago. Linkiesta.
Steve Bannon [ex consigliere di Trump] declina il suo «Darkness is Good», l’oscurità è buona, citando l’ex vicepresidente Dick Cheney, il Dart Fener di Star Wars e lo stesso Satana. Dugin mescola disinvoltamente Dracula e i classici della filosofia politica come Leo Strauss. Mancano giusto Sauron (signore di Mordor) e Lord Voldemort (il nemico di Harry Potter) per rendere il contrasto manicheo ancora più appetibile ai millennials. Sandro Modeo, CorSera.
La collaborazione tra il governo Draghi e il governo Zelensky è stata particolarmente proficua, il governo italiano ha capito subito che cosa stava accadendo e ha dato una risposta immediata. Ora noi non usiamo gli stessi metodi dei russi e non vogliamo influenzare nessun voto. Ma sappiamo bene come ci siano forze politiche in Italia che da tempo sostengono Mosca e che ora cercano di tornare al potere. Mykhailo Podolyak 2 (Marta Serafini, CorSera).
Massì, si diverta pure la Marin, [premier finlandese]. Saltelli finché il fiato le regge. Si goda la bellezza finché ce l’ha, e il consenso finché le dura. […] A lei resta un po’ di voglia di ridere, mentre i politici a noi l’hanno levata tutta. Soprattutto quelli che oggi s’attizzano per la finlandese danzante. Francesco Borgonovo, La Verità (in russo Pravda).
[In Russia] l’inflazione è alta, ma stabile da mesi. Il Pil calerà del 4-6%, ma il rublo sta bene e la valuta estera entra più di prima. Titolo del Fatto quotidiano (in russo Yezhednevnyy fakt).
È dalle elezioni politiche del 1948 (che hanno dato il vero imprinting alla repubblica) che gli scontri elettorali in Italia sono, ogni volta, un grande spartiacque fra il regno della luce e quello delle tenebre. Nel ’48 si trattava di una buona approssimazione della verità. Ma che c’entra con tutto ciò il presente? Angelo Panebianco, CorSera.
Devianze giovanili: droga, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, baby gang e hikikomori [qualunque cosa sia]. Un tweet di Fratelli d’Italia.
[Obesità, anoressia, hikikomori?] Abbondandis ad abbondandum! Totò e Peppino.
#VivaLeDevianze. Enrico Letta (esagerandis ad esagerandum).
Non ci sono solo i casi dei candidati anti-Israele Rachele Scarpa e Raffaele La Regina o quello di Marco Sarracino che esalta l’Unione Sovietica. Un’ex 5stelle, in Piemonte, stava per essere imposta in un collegio uninominale piemontese malgrado una condanna per diffamazione ai danni d’una candidata locale del Pd. La candidata è la viceministro dell’economia Laura Castelli, ora passata con Di Maio. Chi l’ha fatta condannare per diffamazione aggravata e adesso ha detto di voler restituire la tessera del Pd è invece Lidia Roscaneanu. Maurizio Stefanini, Linkiesta.
[Senza contare] la rissa tra il capo di gabinetto e l’ex euro-parlamentare, le sue parole «inginocchiati o ti sparo», che evocano il libanese della Banda della Magliana. Alessandro De Angelis, HuffPost.
Quanti pidocchi nella barba dei moralisti! Roberto Gervaso.