il Fatto Quotidiano, 23 agosto 2022
Colloquio con Tremonti, candidato con Fdi
Sarà candidato come nome di punta nel collegio uninominale di Milano e correrà come capolista in Lombardia per Fratelli d’Italia. Ma l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, non si accontenterà di diventare un parlamentare semplice: oltre a essere uno dei consiglieri economici di Giorgia Meloni, per lui si parla di un ministero di peso in un governo di centrodestra, forse un grande ritorno in via XX Settembre. Per questo dispensa già le sue teorie su come combattere la crisi economica dell’autunno, la grana del governo che verrà
La prima emergenza è la crisi energetica, sostiene Tremonti che domenica a Mezz’Ora in Più da Lucia Annunziata ha già detto che “il governo in carica deve preparare gli italiani a quello che succederà in autunno”. Per combatterla, è la tesi dell’economista, non bastano misure temporanee come i decreti Aiuti del governo Draghi ma servono sostegni “strutturali”, a partire dalla riduzione della tassazione per i redditi più bassi. Con quali coperture? “Ogni riduzione sulle accise e sulle bollette degli italiani deve diventare una misura strutturale – dice Tremonti al Fatto Quotidiano – per questo il governo italiano dovrà chiedere a livello europeo che ogni misura per combattere la crisi energetica non venga conteggiata nelle regole di bilancio europee”. E quindi, sostiene Tremonti, il prossimo presidente del Consiglio (forse proprio Meloni) dovrà aprire una trattativa con l’Unione europea per chiedere che le misure dei governi nazionali per combattere la crisi energetica non vengono inserite nei vincoli di finanza pubblica. “Questo non significherebbe violare le regole europee ma cambiarle” continua Tremonti parlando col Fatto.
Non solo. Secondo l’ex ministro dell’Economia dei governi Berlusconi, preoccupato dalle parole del presidente di Nomisma Davide Tabarelli (“prepariamoci al peggio, servirà il razionamento”), il prossimo governo dovrà mettere sul tavolo altre due misure per combattere la crisi energetica: una vera tassa sugli extraprofitti (“quella scritta dal governo Draghi non sta producendo gettito”) e un intervento sulla speculazione per le bollette di luce e gas della Borsa di Amsterdam. Niente tetto al prezzo del gas, che invece piace sia a Meloni che a Salvini, perché secondo Tremonti non è realizzabile: “Non si farà mai” sostiene l’economista. Che non esclude anche possibili razionamenti dei consumi energetici.
Anche la leader di Fratelli d’Italia, che oggi pomeriggio partirà col suo tour elettorale da Ancona, è preoccupata da quello che succederà in autunno: nelle ultime settimane, come ha raccontato domenica il Fatto, ha avuto diversi colloqui con il presidente del Consiglio Mario Draghi e con il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani proprio per parlare dell’emergenza energetica e dell’inflazione.
Durante uno di questi colloqui si sarebbe parlato anche del razionamento dei consumi dell’energia, hanno spiegato due fonti a cui è stato riferito il contenuto delle conversazioni tra Meloni e Draghi. Se la leader di Fratelli d’Italia ascolterà i consigli di Tremonti sulla trattativa da fare in Europa è ancora tutto da vedere: per il momento, anche per rassicurare le cancellerie internazionali e i mercati, Meloni e i suoi fedelissimi hanno fatto sapere che i parametri europei saranno rispettati. Meglio non irritare l’establishment europeo proprio adesso che la vittoria è vicina.