Corriere della Sera, 23 agosto 2022
Un grande giacimento di gas scoperto dall’Eni a Cipro
Eni ha annunciato una importante scoperta di gas a circa 160 chilometri a Sud-ovest di Cipro. Si tratta del pozzo Cronos-1, nel Blocco 6, operato da Eni Cyprus con una quota del 50%, l’altra metà è della francese TotalEnergies. «Le stime preliminari – riporta in una nota il gruppo guidato da Claudio Descalzi – indicano circa 2,5 Tcf (trilioni di piedi cubi, pari a 70 miliardi di metri cubi, ndr) di gas in posto, con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con un ulteriore pozzo esplorativo. Sono già in corso studi di ingegneria per uno sviluppo accelerato della scoperta». Il pozzo Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo perforato da Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta a gas di Calypso-1 nel 2018. Eni è presente a Cipro dal 2013. La società opera i blocchi 2, 3, 6, 8 e 9, e detiene partecipazioni nei blocchi 7 e 11 operati da TotalEnergies.
L’area del Mediterraneo tra Cipro, Israele ed Egitto ha vastissime potenzialità di gas, ma Cipro sconta la situazione geopolitica: la parte Nord è occupata dalla Turchia dal 1974, alcune acque sono oggetto di contesa con Ankara e in passato ci sono state tensioni sul Blocco 3, ma non quelle in cui si trova il Blocco 6. A gennaio 2020 una nave turca ha sconfinato e ha iniziato a esplorare nel Blocco 8.
Secondo il Cane a sei zampe, la scoperta di Cronos-1 crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni portate avanti dal gruppo di San Donato Milanese a supporto della fornitura di ulteriore gas all’Europa, alle prese con un prezzo del gas rincarato del mille per cento rispetto a un anno fa a causa della crisi con la Russia. E qui torna in mente quella che oggi suona come una profezia pronunciata dal ceo Descalzi, che nel 2017 tre anni dopo l’occupazione della Crimea da parte della Russia, disse: «C’è tanto gas tra Egitto, Israele e Cipro. Meglio non restare nelle mani di pochi fornitori di energia, prima o poi il conto si paga».
L’isola al centro del Mediterraneo è sulla scena del gas dove agiscono altri grandi operatori mondiali. Nicosia e Chevron si sono impegnate ad accelerare lo sviluppo del giacimento di gas offshore di Aphrodite. Il gas naturale nel giacimento, situato a Sud-est di Cipro, è stato scoperto nel 2011 e si stima che contenga circa 127 miliardi di metri cubi di gas, ma non è ancora sfruttato.
Nell’area le infrastrutture devono ancora essere realizzate e, secondo addetti al settore, è ancora troppo presto per sapere se sarà liquefatto o trasportato in pipeline. In progetto nell’area c’è EastMed, un gasdotto da circa 2.000 km che porterebbe 10 miliardi (raddoppiabili a 20 miliardi) di metri cubi l’anno di gas del Mediterraneo orientale fino in Puglia, passando da Creta e Grecia continentale. Il 6 luglio il consorzio IGI-Poseidon, una jv tra l’italiana Edison e la greca Depa, ha lanciato le gare d’appalto per la costruzione del tratto onshore (pari al 25% dell’infrastruttura), mentre nel 2020 ha chiuso quelle per il tratto offshore (pari al 75%).
Secondo il ceo di Edison Nicola Monti, Eastmed potrebbe essere pronto in quattro anni e trasportare anche idrogeno, rispondendo alle esigenze di decarbonizzazione.