Corriere della Sera, 22 agosto 2022
Zingaretti-Meloni e altri duelli elettorali tra i big
Duelli, sfide tra ex compagni di banco e leader in competizione diretta anche in territori di solito periferici. La campagna elettorale, ora che i giocatori sono stati faticosamente scelti e schierati, si muoverà (anche) sulle gambe dei candidati.
A Roma un vero derby. FdI e Pd, che si contendono il titolo di primo partito, schierano capolista alla Camera rispettivamente Giorgia Meloni e Nicola Zingaretti. Ex segretario dem e presidente della Regione Lazio lui, leader indiscussa di FdI e parlamentare di lungo corso lei, si misurano nella città in cui sono nati e in cui da sempre militano.
Scontro diretto, in cui vince chi prende un voto più dell’altro, a Bologna. Il centrosinistra, che qui ha il pronostico favorevole, torna a schierare Pier Ferdinando Casini, come cinque anni fa. Il centrodestra gli contrappone non un candidato di bandiera, sacrificabile, ma Vittorio Sgarbi. Se lo sfidante promette battaglia, l’ex presidente della Camera la prende con filosofia: «Benvenuto a Sgarbi a Bologna. In più di 40 anni di vita pubblica non ho mai insultato nessuno e ho sempre rispettato tutti: cosa che farò anche per il futuro. Buon lavoro e forza Bologna». Una gara, quindi, tra personalità e tra storie politiche.
Sul territorio di Milano, invece, è sfida tra ricette economiche. Carlo Cottarelli, l’uomo della spending review, è candidato di punta della lista pd al Senato. L’ex ministro del governo Berlusconi Giulio Tremonti difende i colori del centrodestra da candidato all’uninominale alla Camera.
Tutti i leader sono in competizione tra loro in Lombardia. Sono candidati come capilista dei rispettivi partiti Enrico Letta, Matteo Salvini, Giuseppe Conte, tutti e tre alla Camera, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi (candidato anche al collegio uninominale di Monza) al Senato. Dietro Renzi nella lista del terzo polo, Mariastella Gelmini, ministra uscente, per anni vicinissima a Berlusconi, che ha lasciato Forza Italia per Azione dopo la caduta del governo Draghi.
A Sesto San Giovanni, invece, si contendono il collegio due storie, anche familiari: Isabella Rauti di FdI, una vita nella destra, fin dai tempi del Msi, partito di cui il padre, Pino, è stato segretario e Emanuele Fiano, esponente del Pd, ebreo, figlio di Nedo, sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz.
A Roma un altro scontro diretto è tra ex alleati: Carlo Calenda si candida per conquistare il collegio (Senato) per il quale la coalizione di centrosinistra schiera Emma Bonino, leader di +Europa che con Azione avrebbe dovuto costituire una lista unica fino a venti giorni fa.
Anche Napoli e la Campania vedono un folto schieramento di leader: da Conte (proporzionale Camera) a Luigi Di Maio (collegio Napoli centro), da Dario Franceschini (proporzionale Senato) a Roberto Speranza (proporzionale Camera) a Mara Carfagna (proporzionale Camera).
Crocevia meno scontato la Basilicata. Per il collegio che, non senza polemiche da parte del territorio, il centrodestra ha assegnato alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il centrosinistra ha indicato un esponente locale: Ignazio Petrone, di Articolo 1. Ma all’ombra dei leader – saranno capolista nella piccola regione meridionale sia Salvini, al Senato, sia il sottosegretario del Pnrr, Enzo Amendola, alla Camera, sia Di Maio con la sua formazione Insieme per il futuro, alla Camera – a sorpresa si sfideranno anche due ex presidenti di Regione: il Pd Vito De Filippo, capolista al Senato, si troverà di fronte Marcello Pittella che, lasciati i dem dopo la mancata candidatura, guiderà la lista di Azione.
E scontro tra ex anche in Calabria. Maria Elena Boschi, prima donna forte del Pd a trazione renziana, poi cofondatrice di Italia viva, è capolista alla Camera. Di fronte si troverà Nico Stumpo: anche lui ex pd, che però, nel convulso periodo della segreteria di Matteo Renzi, svoltò a sinistra fondando Articolo 1.
Non un duello ma una sfida in famiglia, infine, quella tra Stefania e Bobo Craxi, candidati entrambi in Sicilia: con il centrodestra a Gela (per il Senato) lei, con il centrosinistra a Palermo (per la Camera) lui.