la Repubblica, 19 agosto 2022
Per Tamberi nozze d’oro
Jumping in the rain. Mostrando l’anulare su cui porterà la fede. Per dire: Chiara, questo salto da 2.30, questo oro che vado a conquistare è per te, è il mio regalo di nozze. Indica la mano destra, gli viene poi il dubbio che quella giusta sia l’altra, in effetti, ma che importa. Gli mettono la musica diBello e impossibile con la voce di Gianna Nannini.
Sì, Tamberi, bello e invincibile. Non è più half-shave, ha la barba rasata corta, il tricolore dipinto sul braccio sinistro, i capelli raccolti con un elastico, una coperta attorno alla vita, il Covid alle spalle e il matrimonio davanti (il primo settembre a Pesaro). Ma è lo stesso Gimbo di sempre. Quello che lotta e si esalta anche sotto le pozze d’acqua. E con papà Marco (con sigaretta elettronica) che lo segue e lo consiglia. È il ragazzo che ha vinto gli Europei nel 2016 ad Amsterdam con 2,32 e li ha persi a Berlino 2018 (quarto con 2,28). E che per volare in cima all’Europa cambia i segni della rincorsa attaccando con lo sparachiodi quattro nuovi cerotti bianchi sulla pedana targata Regupol. Nessuno sbaglio a 2,18, dove vengono eliminati in 5 tra cui Fassinotti, né a 2,23 (che passano in sei), né a 2,27, ma sbaglia come gli altri il primo tentativo a 2,30, poi lo salta. È l’unico. Contro tra gli altri ha l’ucraino Andriy Protsenko, che con la sua stessa misura (2,33) ai Mondiali di Eugene gli ha soffiato il bronzo e che finisce terzo con 2,27 (e deve subire l’abbraccio entusiasta di Gimbo) mentre argento è il tedesco Potye, anche lui a 2,27. Non si ferma qui, Gimbo: cerca l’ovazione tentando anche di saltare 2,32, senza successo. Poi vola sugli spalti, dribbla la sicurezza, bacia Chiara.
Tamberi come Jacobs: il campione olimpico si conferma. A entrambi manca solo il Mondiale outdoor, ci riproveranno a Budapest fra un anno: non più scapoli, allora, ma ammogliati. «Ci stimoliamo a vicenda io e Marcell, è il miglior Europeo di sempre nell’atletica dopo quello del nuoto, siamo un’Italia pazzesca. Adesso mi concentro sull’addio al celibato domani (oggi, ndr ):gli amici volevanomi presentassi con la medaglia. Sposo Chiara fra due settimane, è la donna della mia vita, lo sapete». Non ama la pioggia, «sono un saltatore di velocità e sul bagnato scivolo, ma mi son detto: oggi o mai più. Sto esplodendo di gioia. Trovo dentro di me sempre una forza che mi stimola davanti agli ostacoli, forse è la maglia azzurra, i salti più belli li ho fatti con questa addosso. Avevo paura di non essere all’altezza dopo il Covid e i litigi con mio padre, volevo quasi smettere, e invece... Se andrò avanti con lui? Vedremo, ma lui merita una fetta di questa medaglia grande come la mia: se riesco a fare queste cose è grazie a lui».
Pista bagnata anche per Filippo Tortu che ha corso tra gli spruzzi, subito dopo il temporale che ha ritardato la gara di 45 minuti. Ha faticato, si è indurito, ma oggi è tra i magnifici otto che correranno la finale dei 200 metri. E indovinate chi aveva anche contro? L’inglese Mitchell Blake, quello che a Tokyo un anno fa Filippo trafisse sul traguardo della staffetta 4x100 per un solo centesimo. Stavolta il vantaggio è più tranquillo: Tortu vince in 20”29, l’altro è dietro in 20”34. L’azzurro ha il terzo tempo dopo i britannici Hughes (20”19), che Jacobs ha battuto nei 100, e uno scioltissimo Dobson, 20”21. C’era la Tortu family allo stadio, oltre al padre Salvino, anche la madre Paola e la nonna. «Ci tenevo a stare davanti a Blake. Ho sbagliato secondo me qualcosina, sono partito un po’ troppo piano e ho compresso la corsa, però ero abbastanza in controllo. Per prendere una medaglia non devo sbagliare nulla. Devo migliorare la partenza, la prima parte della curva e l’ingresso nel rettilineo. I primi 120 metri di gara». Quei 200 che Mennea ha vinto due volte (1974 e 1978) e dove il campione uscente è il turco Ramil Guliyev, 19”76 a Berlino nel 2018.
Nel lungo, Larissa Iapichino è quinta con 6,62 nella gara vinta a sorpresa dalla serba Vuleta (7,06) sulla campionessa olimpica, la tedesca Mihambo (7,03). E stamattina (ore 10.10) torna in pista Jacobs che guiderà la 4x100, si spera alla finale di domenica. Rispetto a Tokyo, non c’è Desalu, sostituito da Melluzzo, e alposto di Tortu corre Ali.