La Stampa, 20 agosto 2022
Cosa sappiamo del Caso di Albino Ruberti
Quale battuta precede la truce intemerata dell’ormai ex capo di gabinetto del sindaco capitolino Gualtieri, Albino Ruberti detto "Rocky", scattato contro almeno due commensali con un eloquio da Romanzo Criminale? La spiegazione di una presunta lite su un rigore negato alla Roma abborracciata ieri dalla fidanzata di Ruberti e consigliera regionale del pd di Frosinone Sara Battisti non convince neppure lei. Né convincono le omissioni imbarazzate dei compagni di partito, quelli che ripetono come Albino sia «un carattere iracondo» e quanto abbia usato «toni ingiustificabili» ma poi alludono al contesto, perché «è possibile sia stata la risposta legittima, sebbene molto violenta, a una domanda irricevibile».
E allora torniamo a quella cena di due mesi fa in un ristorante di Frosinone filmata col telefonino da mano ignota e rivelata oggi in un video diffuso da Il Foglio in piena campagna elettorale. Attorno al tavolo con Ruberti siedono Sara Battisti, il sindaco di Giuliano di Roma Adriano Lampazzi (pare), il broker assicurativo Vladimiro De Angelis e, da un certo punto in poi, suo fratello Francesco, ex assessore regionale del Pd, ex europarlamentare e potente capo Federazione locale al quale il governatore Zingaretti aveva assegnato la presidenza del Consorzio Unico Industriale del Lazio, un organismo dove con il PNRR arriveranno verosimilmente un bel po’ di euro e da cui oggi Fratelli d’Italia chiede si dimetta. Prima di ritirarsi ieri, a poche ore dal video dello scandalo, Francesco De Angelis era anche candidato a Roma, una candidatura di servizio ma con qualche chance di successo, al punto da suscitare, oltre a parecchi dubbi sulla gestione del Pd locale, il sospetto che fosse proprio lui il bersaglio del leak.
La cena, dunque, alla quale sembra ci sia anche un imprenditore locale. È quasi finita quando Ruberti, di cui nei corridoi del Nazareno si racconta l’arroganza incontinente ma anche la capacità di "problem solving" e l’onestà mai intaccata da alcuna inchiesta, si accende. «Me te compro ha detto, sto pezzo de merda». Si sente una voce di donna, forse Sara Battisti, «Oddio». Ancora Ruberti, un crescendo grossolano da Tarantino: «Stavolta Frosinone non la tollero più: fai la tua scelta, o stai con ’sta gente o stai con me. Con quello, il fratello a tavola, vuoi che te lo dico che mi ha detto? Vladimiro deve venì qui, si deve inginocchià a chiede scusa sennò lo dico a tutti quello che mi ha detto. Deve chiedere pietà». La donna cerca di calmarlo. Invano: «In ginocchio tutti e due. Vi sparo, vi ammazzo. Ti rovino. Non sono ubriaco, tuo fratello non si può permettere di parlare così. Dillo a tuo fratello, me te compro, vi faccio vedere io...». Sipario.
Quale battuta precede la truce intemerata di Ruberti? Quale indicibile richiesta a chi mostra di sentirsi onnipotente? Una minaccia? Una intimidazione? La versione ufficiale parla di una discussione degenerata dal calcio alla politica ma risoltasi il giorno dopo, quando, conferma Sara Battisti, «si sono chiariti» e non è partita alcuna denuncia. Tutto insabbiato insomma, fino a ieri. Adesso no: adesso i pm di Frosinone acquisiranno il video della lite di quella sera di giugno quando in realtà alcuni abitanti della zona avevano chiamato il 112 per denunciare le grida di Ruberti e il pianto di una donna, ma gli agenti erano arrivati troppo tardi, a ristorante deserto.