Francesco Semprini per “La Stampa”, 19 agosto 2022
TRUMP HA TRASFORMATO IL BLITZ DELL'FBI IN UNA MACCHINA DA SOLDI – CON LE OLTRE 100 MILA MAIL INVIATE A SUOI SOSTENITORI, L'EX PRESIDENTE HA INCASSATO 1 MILIONE DI DOLLARI AL GIORNO IN DONAZIONI – THE DONALD RILANCIA LA SFIDA ALL'FBI, DEFINITO “FASCISTA”, E MINACCIA DI DIFFONDERE I VIDEO DELLE TELECAMERE DI SICUREZZA DEL RESORT DI MAR-A-LAGO – L'EX VICEPRESIDENTE MIKE PENCE, IL GRANDE “TRADITORE”, POTREBBE TESTIMONIARE DI FRONTE ALLA COMMISSIONE CHE INDAGA SULL'ASSALTO A CAPITOL HILL... -
Donald Trump è pronto a pubblicare i video della perquisizione di Mar-a-Lago da parte dell'Fbi registrati attraverso le telecamere di sicurezza della magione in Florida, mentre tra i ranghi del tycoon cade la prima testa, quella dell'ex direttore finanziario delle società di famiglia.
Si tratta del 75 enne Allen Weisselberg, Cfo di lungo corso della Trump Organization, che si è dichiarato colpevole a New York per una quindicina di reati fiscali, in base ad un accordo di patteggiamento che prevede 5 mesi di prigione contro una pena massima di 15 anni.
L'accusa nei suoi confronti è di aver cospirato con la Trump Organization per ricevere una serie di benefit in contanti non dichiarati, tra cui costose rette scolastiche per il figlio, auto e appartamenti in leasing, per un valore di 1,7 milioni di dollari, evadendo il fisco per 900 mila dollari.
È probabile che Weisselberg sconterà solo 100 giorni dei 5 mesi e dovrà pagare una multa fino a due milioni di dollari. L'ex manager dovrà testimoniare, se convocato, al processo contro la holding in autunno quando il cerchio potrebbe stringersi attorno al tycoon.
In merito all'indagine su presunta violazione della legge sullo spionaggio si è tenuta ieri in Florida l'udienza per decidere se pubblicare o meno l'affidavit, la dichiarazione giurata che ha accompagnato il mandato di perquisizione chiesto dall'Fbi. Il giudice Bruce Reinhart, lo stesso che ha approvato il blitz ha optato alla fine per una «pubblicazione parziale».
L'affidavit elenca nel dettaglio i motivi addotti dal Bureau per il via libera al raid della residenza del tycoon in Florida, da dove sono stati prelevati undici faldoni di documenti, tra cui un dossier Top Secret. Il dipartimento di Giustizia si oppone perché «causerebbe un danno significativo e irreparabile» alle indagini.
I legali dell'ex presidente la invocano a dimostrare il fatto che il loro assistito non ha nulla da nascondere e, ieri, anche il Wall Street Journal, in un editoriale, si è schierato per la divulgazione.
Su un altro fronte legale, l'ex avvocato di Trump, Rudy Giuliani, è apparso mercoledì per sei ore davanti al grand jury speciale ad Atlanta che sta indagando sui possibili tentativi illegali di influenzare le elezioni del 2020 in Georgia.
Ma il tycoon intanto trasforma il blitz in una macchina da soldi. Le oltre 100 e-mail inviate a suoi sostenitori hanno consentito all'ex presidente di raccogliere anche un milione di dollari al giorno, rispetto al precedente livello medio di 200 mila - 300 mila dollari. E rilancia la sfida all'Fbi condividendo sul suo social Truth un post in cui definisce il Bureau «fascista». Un nuovo attacco sui blitz degli agenti federali a Mar-a-Lago.
A difesa del Bureau si schiera invece Mike Pence il quale chiede di non scagliarsi contro i federali. L'ex vicepresidente, dai trumpisti considerato un traditore per essersi rifiutato di fermare il processo di approvazione in Congresso della nomina a presidente di Joe Biden, sta considerando l'ipotesi di testimoniare di fronte alla commissione della Camera che indaga sulla tentata insurrezione del 6 gennaio 2021.