La Stampa, 15 agosto 2022
Un romanzo di Winston Churchill
l 24 agosto del 1897 un Churchill ventitreenne scriveva alla madre di aver pronte 80 pagine d’un romanzo, «la miglior cosa che abbia mai fatto». Tempo dopo, nell’autobiografia del 1930 (My Early Life, uscito da noi per Garzanti col titolo Gli anni della mia giovinezza), ne dava un giudizio meno entusiasta: «Ho sempre insistito con i miei amici perché evitassero di leggerlo».Il libro in questione era Savrola, una storia di fantapolitica uscita a puntate sul Macmillan’s Magazine nel 1899, poi in volume, incontrando per la verità tiepide accoglienze critiche ma un discreto successo di pubblico, posto che il “genere” andava piuttosto di moda in quel periodo, dopo il grande successo di Il prigioniero di Zenda di Anthony Hope, ambientato in una immaginaria Ruritania; e il giovane ufficiale avventuroso e ambizioso lo sapeva benissimo.Savrola (titolo a prima vista enigmatico) venne presto dimenticato: nel suo The Literary Churchill, Jonathan Rose lo definisce senza troppe perifrasi «un’opera al livello dei peggiori romanzi del diciannovesimo secolo». Non fu d’intralcio alla carriera letteraria del suo autore, che com’è noto ebbe il Premio Nobel proprio per la letteratura (nel 1953), motivato con l’alta qualità della sua memorialistica storica, peraltro di dimensioni enormi: le opere complete occupano 34 volumi, oltre alle raccolte degli interventi parlamentari, la sua scrittura è di altissima qualità, la sua oratoria fulminante. Ad essa Churchill teneva moltissimo, considerandola lo strumento più potente per plasmare le opinioni, in altre parole l’arma vincente della democrazia.E ora che l’editore Gallucci ripropone in una nuova traduzione questo libro fantasma (che a lungo venne considerato per ragazzi), scopriamo come, a dispetto delle valutazioni negative, sia persino divertente. Non tanto per la storia che ci propone, quanto per una sorta di autoritratto potenziale, una sorta di «ritratto dello statista da giovane» dove c’è il Churchill ancora sognatore ma fermamente convinto che i sogni si realizzeranno (aveva ragione). Non senza ingenuità, va da sé.Sempre nelle lettere sappiamo che, avendo poca esperienza delle belle signore mondane e in genere della psicologia femminile, chiedeva consigli alla madre per delineare il personaggio di Lucile: che è l’ammagliante moglie d’un dittatore, o comunque di un autocrate, in un Paese immaginario sul Mediterraneo, emerso da una dura guerra civile con un regime che oggi chiameremmo “democratura": democratico sulla carta, autoritario e repressivo nella realtà dei fatti. Antonio Molara, il feroce presidente, potrebbe essere un Erdogan dei nostri giorni, o peggio ancora un Al-Sisi, per non parlare ovviamente di Putin – anche se il personaggio non è privo di una certa grandezza. Il Paese dove si svolgono i fatti, la repubblica di Laurania, grazie al «delizioso clima», «patria dell’artista, dell’invalido e del sibarita», sembra alludere alla Spagna o all’Italia, anche se tutti vivono all’inglese, con orari e rituali molto britannici, bevendo ottimo whisky; ma più probabilmente Churchill pensava alla Grecia, visto che per lui (nelle solite lettere alla madre) l’avventura si doveva svolgere «da qualche parte nei Balcani».Laurania possiede colonie in Africa, si direbbe anzi nel Corno d’Africa (come l’Italia del tempo, che controllava alcuni porti sul Mar Rosso): ma l’Imperatore, anzi “il Re” d’Etiopia era ben lungi dall’essere detronizzato, tanto che partecipa a un sontuoso banchetto presidenziale tutto coperto da «una massa di seta e di gioielli che incorniciavano un volto nero ma vivace».Winston Churchill aveva molte doti, non quella di predire il futuro: tra una campagna militare e l’altra, sognava di se stesso. Il suo coraggio, la determinazione, l’intelligenza politica ne hanno fatto il grande leader del Novecento. Savrola ne fu un primo abbozzo. Il giovane ufficiale-scrittore aveva già idee piuttosto chiare sui rischi che correvano le democrazie liberali, beninteso a suffragio censitario, del suo tempo. A Laurania, su qualche milione di abitanti, votano ad esempio in 70 mila (e maschi), ma il governo fa sparire dai registri i nomi dei sospetti oppositori. Ne nascono manifestazioni di piazza, l’esercito spara sulla folla, il clima si arroventa, scoppia una vera guerra con insorti provenienti dai confini e barricate nella capitale, insomma il sistema viene rovesciato: e bisogna sottolineare come la fresca esperienza militare dell’autore gli dia la possibilità di descrivere molto bene scontri e battaglie, movimenti di truppe e pistolettate a tradimento.In tutto questo Savrola (è il suo cognome, si direbbe dal contesto), leader indiscusso e carismatico del partito d’opposizione, cerca una soluzione “costituzionale” e tenta di evitare l’insorgere violento dei massimalisti e il bagno di sangue, ma ne viene travolto. Ripara così in provvisorio esilio (tornerà di lì a poco, acclamato come leader per il necessario lieto fine) con la bella Lucile, che in tutto questo gran frastuono di sciabole si è innamorata di lui. Pare quasi un apologo beffardo o quantomeno ironico, in realtà è il coté romantico del giovane Churchill quello che probabilmente si impadronisce del libro.Savrola, del resto, è almeno in parte una sua proiezione immaginaria: appena più anziano, bello, elegante, costumato, coraggioso, persino austero ma seducente, e nello stesso tempo dandy intellettuale, e soprattutto grande oratore. Ha idee molto ferme sulla società, molto britanniche, come quella che il Paese con gli ideali più elevati avrà la meglio sugli altri, e la barbarie si può sconfiggere: il futuro statista lo avrebbe dimostrato nei fatti. Diciamolo, un po’ a tutti noi piacerebbe – d’accordo, non senza un po’ di senso del ridicolo, per quanto ci concerne – essere dei Savrola, cui «Zenone aveva insegnato ad affrontare le avversità, Epicuro a godere dei piaceri», e «la fortuna gli aveva sempre arriso». È un ideale maschile delineata a fine Ottocento che ancora può esercitare un certo fascino. Quanto a territori come Laurania, dove semmai metterlo a frutto, c’è solo l’imbarazzo della scelta