il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2022
Il primato di Marco Damilano in Rai
Deve ancora esordire ma ha un primato: sarà il primo programma della storia Rai a esser realizzato nella storica sede di Viale Mazzini, finore solo centro dirigenziale e amministrativo, mentre gli studi tv sono in via Teulada e Saxa Rubra. Parliamo de La torre e il cavallo, la striscia quotidiana affidata a Marco Damilano, in onda da lunedì 29 agosto: dieci minuti su Raitre dalle 20.30 alle 20.40 nella preziosa fascia “access prime time”. La novità, appunto, è che lo studio sarà proprio a Mazzini, a pian terreno, in una sala prima utilizzata per le riunioni e poi, in piena pandemia, riadattata a studio per interviste e ora adattata alle necessità di un programma quotidiano. La decisione è dell’ex direttore degli approfondimenti Mario Orfeo. Antonio Di Bella, il successore, s’è trovato i giochi fatti. “Si è deciso così perché gli studi scarseggiano e a quell’ora son tutti occupati. Così si è pensato a riadattare quello studiolo a Mazzini – spiega una fonte autorevole –. In questo modo Fuortes controllerà meglio ciò che accade e, quando verrà ospite un big della politica, potrà fare un passaggio con tutti gli onori pure su al settimo piano…”, dicono invece le malelingue. Insomma, se vince la destra, qui c’è da salvare la poltrona.
Il programma dovrebbe ricalcare Il Fatto di Enzo Biagi. Presentazione di un fatto di giornata, breve reportage sull’argomento, “spiegone” di Damilano che dà la sua lettura, ospite in studio cui far domande, ma non sempre. Una ventina di persone al lavoro, compreso qualche esterno, con Silvia Vergato (Rainews) a fare da redattore capo. Compenso per l’ex direttore de l’Espresso, 200 mila euro lordi, per circa 200 puntate. Il programma entrerà subito nel vivo della campagna elettorale, senza quel tempo tecnico di rodaggio che magari, per un cronista che non ha mai condotto nulla, sarebbe servito. Perché un conto è fare l’ospite dappertutto, altra cosa è condurre, sostengono i veterani di mamma Rai. Insomma, si teme il flop e, magari, qualcuno ci spera pure. Nel frattempo il più incavolato di tutti è Gennaro Sangiuliano, poiché la striscia pesterà i piedi al suo Tg2 Post. Mentre al Nazareno incrociano le dita. Lui, Damilano, però, più che Biagi terrà sulla scrivania la foto di Giampaolo Pansa, uno dei suoi maestri: “Il primo Pansa”, fa notare il ritratto che di Marco Damilano ha fatto il Giornale. Non, per intenderci, il Pansa che piaceva ai fascisti.