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 2022  agosto 13 Sabato calendario

Il Getty restituisce l’Orfeo

NEW YORK Il J. Paul Getty Museum di Los Angeles restituirà all’Italia Orfeo e le sirene, un gruppo scultoreo di terracotta del IV secolo avanti Cristo e altre opere d’arte esportate illegalmente dal nostro Paese. «In conformità con la politica di Getty di restituire gli oggetti al loro Paese di origine o al Paese di moderna scoperta, quando informazioni affidabili indicano che sono stati rubati o travati attraverso scavi illegali, il museo ha rimosso gli oggetti dalla vista del pubblico e li sta preparando per il trasporto a Roma a settembre», ha comunicato l’istituzione. Il direttore, Timothy Potts, pur specificando che quei pezzi erano «tra i più importanti della collezione», ha affermato: «Grazie al lavoro della procura di New York abbiamo determinato che devono essere restituiti».
Il gruppo «è stato sequestrato in seguito a un’inchiesta penale in corso», ha sottolineato in un’intervista all’Ansa Matthew Bogdanos, responsabile del contrasto al traffico di antichità presso l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, lo stesso che nei giorni scorsi ha portato alla riconsegna all’Italia di 142 reperti archeologici, molti dei quali provenienti dalla raccolta del finanziere newyorchese Michael Steinhardt. Bogdanos, ex colonnello dei Marines, spiega che «il museo ha collaborato ma non si è fatto avanti in prima battuta» e che l’inchiesta «è partita dalle persone, le reti di trafficanti che includono i soliti nomi coinvolti in altre vicende di esportazione illegale di antichità tra cui il tarantino Raffaele Monticelli».
È dal 2006 che le statue, prodotte probabilmente dall’area tarantina e originariamente policrome (con tracce di colori dall’arancio dorato al rosa, il rosso, nero e marrone) comparivano in un elenco di manufatti di cui l’Italia rivendicava il possesso. Il gruppo verrà inizialmente esposto a Roma, nel Museo dell’Arte salvata che si è da poco aperto. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha ringraziato per la collaborazione il Nucleo dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio culturale, il corpo diplomatico e le autorità statunitensi e ha annunciato che le terrecotte verranno in seguito portate a Taranto. «Arricchiranno il patrimonio archeologico della Puglia», ha detto il governatore della Regione, Michele Emiliano.
L’indagine
L’ufficio del procuratore
di New York: «I pezzi
sono stati sequestrati
per un’inchiesta penale»
Il museo sta collaborando alla restituzione di altre quattro opere: la testa di una divinità e uno stampo in pietra, entrambi del II secolo d.C., un dipinto a olio intitolato Oracolo di Delfi del 1881 di Camillo Miola e un thymiaterion etrusco in bronzo (IV secolo a.C.). I primi tre furono acquisiti negli anni Settanta, l’ultimo nel 1996.
Il gruppo Orfeo e le sirene fu tra le ultime opere comprate di persona da J. Paul Getty nella primavera del 1976, pochi mesi prima della morte a 83 anni. Magnate del petrolio, fondatore della Getty Oil Company, definito nel 1957 da «Fortune» l’uomo più ricco d’America, era eccentrico, un casanova e notoriamente avaro (fu riluttante anche a pagare per il riscatto del nipote rapito dalla ’ndrangheta nel 1973). Era un collezionista d’arte e scrisse libri sul tema. La Getty Villa di Los Angeles, dov’è sepolto, fu costruita per ospitarne la collezione quando negli anni Cinquanta il suo interesse si spostò verso l’arte greca e romana, ed è qui che erano esposti Orfeo e le sirene (probabilmente in origine destinati a una tomba). Nei diari scrisse che li aveva acquistati per 550 mila dollari dalla Banca svizzera Leu (l’equivalente di 3 milioni di dollari oggi) su raccomandazione di Jirí Frel, archeologo ceco-americano e curatore delle antichità del museo (lo trasformò in un centro per l’arte greca e romana ma si dimise nel 1986 quando si scoprì l’evasione fiscale messa in atto per espandere la collezione).
Dal 1976 a Los Angeles
Il gruppo in terracotta fu tra gli ultimi reperti greci acquistati di persona dal miliardario J. Paul Getty
«Apprezziamo il nostro forte e fruttuoso rapporto con il ministero della Cultura e i numerosi colleghi archeologi, conservatori e altri studiosi in Italia, con i quali condividiamo la missione di promuovere la conservazione del patrimonio culturale antico», afferma il Getty. Ma il museo è stato al centro di polemiche per gli acquisti di opere d’arte recuperate illegalmente e la sua ex curatrice Marion True finì sotto processo in Italia. Negli ultimi anni ha restituito decine di oggetti, ma rifiutato il rimpatrio di altri, come l’Atleta di Fano.