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 2022  agosto 10 Mercoledì calendario

Caldo record, a luglio mortalità cresciuta del 21%

Il Covid non c’entra, stavolta. L’aumento della mortalità certificato dal rapporto del ministero della Salute, basato sui dati del dipartimento epidemiologia Regione Lazio, è senza dubbio legato alla canicola. 
Si replica, in peggio, la stagione bollente del 2003. Dal 1° al 15 luglio i decessi non previsti di persone over 65 anni sono stati del 21% superiori rispetto alle attese (a giugno erano il 9%). Nelle 33 città italiane oggetto del monitoraggio si contano 773 vittime in più rispetto alle aspettative. Nel dettaglio: + 72% a Latina, +56% a Bari, +52% a Viterbo, +51% a Cagliari, +48% a Catanzaro. Non deve spaventare la percentuale dei centri più piccoli. Meno sono gli abitanti (e quindi in proporzione i morti), maggiore è l’oscillazione dei numeri, un effetto chiamato dispersione statistica. E infatti Roma, dove il caldo non è stato certo parsimonioso, si ferma al 28%.
Più colpito il Centrosud dove le ondate sono state intense e prolungate. Meno sofferenza al Nord, con +6% a Milano, + 13% a Torino. Il bollettino rimarca con matita rossa l’aumento straordinario delle temperature superiori di 3,2 gradi rispetto alla media stagionale a maggio, di 3 gradi a giugno, con un impennata al Centrosud a partire da inizio luglio e termometri fino a 37-40 gradi. 
Paola Michelozzi, dirigente del Dipartimento epidemiologia rimanda a un successivo approfondimento: «Non è possibile escludere del tutto la compartecipazione del Covid all’origine del fenomeno. Per la prima volta l’eccesso di mortalità interessa Napoli che in queste tabelle di solito non compare. Ne sapremo di più a fine estate con l’analisi delle cartelle cliniche dei morti». 
L’epidemiologo Donato Greco, appena nominato Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica, era direttore della prevenzione al ministero quando l’Italia si confrontò con l’ondata di caldo del 2003, la prima di grandi dimensioni: «È dimostrato che situazioni di eccessivo caldo o freddo possono innescare complicanze fatali di gravi malattie preesistenti in soggetti molto anziani e fragili. Il sistema di sorveglianza giornaliera serve come allarme per adottare immediatamente misure di prevenzione».
L’assetto demografico italiano, osserva Greco, ci penalizza. Siamo uno dei Paesi più vecchi del mondo, il trend dell’invecchiamento cresce di pari passo con il calo della natalità. 
Non stanno meglio gli abitanti del mondo sottomarino. Tra il 2015 e il 2019 una serie di ondate di calore eccezionali ha colpito tutto il Mediterraneo, provocando eventi di mortalità di massa in 50 diverse specie. Coralli, spugne, macro alghe e pesci decimati. Interessati migliaia di chilometri di coste fino a 45 metri di profondità, secondo una ricerca internazionale, svolta grazie al supporto dei progetti europei e pubblicata sulla rivista Global Change Biology cui ha partecipato l’Istituto per le Risorse biologiche e le Biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim).