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 2022  agosto 09 Martedì calendario

Domande e risposte sulla Flax Tax

È la proposta che Salvini e Berlusconi fanno riemergere ad ogni campagna elettorale, con la stessa motivazione: allargherebbe la base imponibile e abbatterebbe l’evasione. Non è ben specificato però come si arriverebbe a questi risultati. La riforma è accompagnata alla proposta di un maxi-condono, la “pace fiscale”, che dovrebbe servire a finanziare l’operazione, solo per il primo anno.
Quali Paesi hanno la flat tax?
La Russia innanzitutto (Paese in cui l’evasione fiscale secondo il Fmi è pari al 80% del Pil) con il 13%, e poi tutta l’Europa orientale. L’Ucraina l’ha appena portata al 15%. Diversi Paesi dell’area però stanno cambiando regime: Serbia e Lituania sono appena passate al sistema ad aliquote, e altri stanno per farlo. Nelle democrazie occidentali, la flat tax non ha mai preso piede, neanche in America dove pure negli anni di Reagan le teorie di Arthur Laffer, che propugnava la tassazione unica, avevano molto credito. In Olanda, l’anno scorso fu proposta una flat tax ma al 40%.Quanto costerebbe all’Italia la flat tax?Salvini sostiene che nella prima fase di due anni, con l’equiparazione dei lavoratori dipendenti alle partite Iva che già pagano una flat tax del 15% sui redditi fino a 65 mila euro (2 milioni i cittadini interessati), “basterebbero” 15 miliardi. Altri studiarrivano a quantificare in 50-60 miliardi il costo per una misura generalizzata. In ogni caso le coperture, sulla base delle indicazioni europee, vanno trovate prima. Quindi la flat tax non porta necessariamente a una perdita secca per il bilancio pubblico se sono precisate una per unale coperture. Berlusconi sostiene che una fonte di finanziamento sarebbe l’abolizione del reddito di cittadinanza (9 miliardi nel 2021). Anche la Meloni vuole abolire il RdC («per sostituirlo con qualcosa di più efficiente») per finanziare la riduzione delle aliquote da quattro a due.
Dove trovare tali cifre?
A parte queste indicazioni finora abbastanza generiche, nessuno ha saputo già indicare un sistema di finanziamento totale e sicuro. A regola di logica i finanziamenti per una misura del genere dovrebbero trovarsi nello smantellamento della fitta rete di contributi, esenzioni, deduzioni, detrazioni, bonus (le cosiddette “tax expenditures”) che caratterizzano il quadro fiscale. Ma non è escluso che viceversa qualche detrazione venga mantenuta per salvare un minimo di progressività, in osservanza al dettato costituzionale (articolo 53: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”). «La legge fondamentale dello Stato prescrive anche – osserva Andrea Boitani, economista della Cattolica – che la materia fiscale non possa essere oggetto di referendum abrogativo. Bene, per questo motivo, se non si può vietare, i partiti dovrebbero autolimitarsi nell’uso di tale di tale strumento propagandistico in campagna elettorale».Ma per il contribuente la flat tax sarebbe veramente conveniente?L’ufficio studi della Uil ha sintetizzato i calcoli di molti economisti: per i lavoratori a basso reddito sarebbe una stangata. Per i redditi fino a 27 mila euro si andrebbe a pagare di più rispetto al sistema attuale (che prevede 4 aliquote dal 23 al 43%). Un cittadino con un reddito di 11 mila euro lordi l’anno dovrebbe pagarne 1.819 di tasse in più, il 200%. Chi percepisce 17.600 euro il 72%, chi incassa 23 mila euro il 29%. I guadagni cominciano intorno ai 30 mila con un -22% e diventano clamorosi man mano che il reddito aumenta: per chi ha più di 50 mila euro le tasse diminuiscono del 43%. Più ricchi si è, più è un affare