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 2022  agosto 09 Martedì calendario

Biografia di Giuliano Scabia

A onore del Parlamento che sta per chiudere la sua fantasmagorica avventura, va detto che proprio nei giorni in cui veniva proclamata la crisi di governo la Biblioteca della Camera ha incredibilmente trovato il modo di rendere omaggio a Giuliano Scabia, drammaturgo, poeta e narratore morto «giovanissimo», l’anno scorso, a 85 anni. Ciò basta, almeno sul piano simbolico, a salvare in extremis una legislatura non certo esemplare. Non tutto è perduto, insomma, se mentre il governo Draghi «andava in oca» si parlava del grande scrittore di Nane Oca, protagonista di una saga straordinaria distesa su diversi libri dove, con le tigri i pesci e le mucche parlanti, anche i draghi furoreggiano. Quattro romanzi di immensa ricchezza fantastica e linguistica che non hanno avuto il successo che meriterebbero. Intanto, grazie a molti amici che lo adorano, vecchi compagni di strada, suoi allievi al Dams, qualcosa si muove per Scabia: inventore gentile di mondi paralleli e poeta dell’eterno andare, come si definiva, inventore di azioni teatrali negli ospedali psichiatrici, nelle fabbriche, sui barconi del Po, nei boschi, padre del famoso Gorilla Quadrumàno e dell’ancora più famoso Marco Cavallo, un’enorme creatura azzurra di cartapesta creata a Trieste lavorando con Franco Basaglia e attorno alla quale i matti danzavano, cantavano e inventavano storie con i burattini. Una mostra a Castiglioncello, a cura di Andrea Mancini e Massimo Marino, intitolata Il poeta d’oro ricostruisce la biografia intellettuale di Scabia, il suo impegno nella poesia, nel teatro e nella letteratura. E un libro-catalogo, pubblicato da Casa Usher, accompagna la rassegna con testi inediti e immagini capaci di mostrare la grandezza di una figura che Tullio De Mauro accostava a Gianni Rodari e al maestro Mario Lodi sottolineandone una qualità oggi rarissima riassunta dallo stesso Scabia nella frase: «parlare è anche ascoltare». E, come direbbe Totò (di cui Scabia era ovviamente innamorato), ho detto tutto... Senza dimenticare che si trova in libreria il suo bellissimo romanzo postumo (Il ciclista prodigioso, Einaudi), c’è da rallegrarsi che l’omaggio a Scabia proseguirà a fine settembre con l’uscita di un nuovo volume per Babalibri, intitolato Forse un drago nascerà, che non è una profezia sul prossimo governo (sarebbe piuttosto: «un Draghi rinascerà») ma il resoconto di un’esperienza di Teatro Vagante realizzata nella primavera 1972 attraverso dodici centri urbani dell’Abruzzo: un esperimento che coinvolgeva i ragazzi nella ricostruzione della propria città. Una delle formidabili avventure educative per cui Giuliano merita la riconoscenza non solo degli amici. Capita a volte che la giustizia letteraria, alla lunga, riesca a imporre la sua fragilissima legge.