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 2022  agosto 08 Lunedì calendario

Conduttori troppo suscettibili

È così. Sono tutti suscettibili, più sono scarsi, più sono suscettibili: è un crescendo senza fine. Non so se in altri settori valga la stessa regola, ma in tv, statene certi, è ormai regola fissa. 
Eppure, non sempre le cose sono andate per questo verso. Un tempo si poteva scrivere che un presentatore «deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta», e che, per giunta, «non è particolarmente bello, atletico, coraggioso, intelligente». Basta questo? Aggiungiamoci qualche altra legnata: «non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi». E come si comporta con le persone che invita in video? «È paterno e condiscendente con gli umili, deferente con le persone socialmente qualificate». Ancora una considerazione, tanto per fare peso: «Quanto più è mediocre, l’uomo mediocre è maldestro».
Qualcuno l’avrà già capito, le frasi virgolettate appartengono a Umberto Eco e il mediocre di cui scrive è Mike Bongiorno (cfr. Fenomenologia di Mike Bongiorno, 1961). Evidentemente i tempi sono cambiati. Se in questa rubrica usassi termini come «mediocre», «ignorante», «non intelligente», ma anche meno, il giorno dopo riceverei subito una lettera da uno studio di avvocati che preannuncia una querela. Motivo? Per non urtare la suscettibilità dell’interessato, non è pensabile che un critico dia interpretazioni e giudizi personali. La sfera emotiva di un conduttore, di una giornalista, di un presentatore, insomma di gente che di mestiere si esibisce in tv, si espone al giudizio del pubblico, vive sotto i riflettori, non deve essere turbata da giudizi negativi.
Come se una nuova guerra culturale imponesse la disgregazione progressiva del punto di vista critico a scapito del pensiero della differenza e dell’alterità. Per la cronaca, Mike non ha mai querelato Eco e ha fatto la sua strada.