La Stampa, 6 agosto 2022
Intervista a Benedetta Parodi per i suoi 50 anni
Non lo chiede proprio esplicitamente, le ragazze ammodo non lo fanno, ma si capisce che per i 50 anni, che compie oggi, Benedetta Parodi un regalo lo gradirebbe. Tornare su una rete generalista con un programma come il mitico Cotto e mangiato, che infatti andava in onda nella coda del tg di Italia 1. Aveva cominciato nell’ottobre 2008, direttore Giorgio Mulè, e il successo andò crescendo. Coronato da un primo libro di ricette, titolo omonimo, che fu a lungo in testa alle classifiche dei più venduti, categoria «Varie», antesignano di tanti volumi cucinieri.
Nostalgia?
«Certo, quello era stato il coronamento di un sogno: una rubrica di cucina alla fine delle notizie, dopo aver condotto per anni il tg. Ora non faccio più la giornalista, ma questo è un lavoro che non si scorda mai, e che mi ha dato l’impostazione per il mio futuro professionale, tra fornelli e tastiera. Far da mangiare mi piace proprio e mi sento fortunata. Ho sempre pensato che trasformare un hobby in un mestiere vero fosse la cosa più bella che potesse capitare. Adesso le mie figlie, Matilde e Eleonora, hanno 20 e 18 anni, allora stavano sotto i tavoli di cucina a giocare con le Barbie, e la cucina era veramente quella di casa mia. Aspettavo mio figlio Diego, ora tredicenne, non so come ho fatto a preparare piatti davanti alle telecamere fino all’ottavo mese, con quel pancione. Poi i ragazzi sono cresciuti, sempre accompagnandomi nel lavoro, io li coinvolgevo dietro le quinte, poteva capitare che uno arrivasse e mi abbracciasse in diretta».
Cucinano anche loro?
«L’unico a cui interessa qualcosa è Diego. Alle ragazze non potrebbe importare di meno di ricette, ingredienti e punti di cottura».
Lei è sposata da 23 anni con lo stesso uomo, Fabio Caressa, giornalista di Sky Sport: cucina?
«È molto pratico ed è anche diventato bravo, soprattutto nei piatti che gli piacciono. Ma la cosa di cui più vado fiera è che gli ho insegnato a essere ordinato tra lavelli e pentole, cosa fondamentale».
E dunque lei ha un sogno?
«Cucinare in tv mi manca. E quindi sì, mi piacerebbe tornare su una rete generalista con un programma come Cotto e mangiato , di cui tra l’altro mio marito Fabio inventò titolo e slogan. I tutorial sui social non sono la stessa cosa: io ho in mente un programma più complesso, con ospiti, ci vuole un canale più strutturato».
L’ideale potrebbe essere La7, se la rete avesse il coraggio di uscire un po’ dalla zona confortevole dell’informazione: lei già ci andò dopo Italia 1 per fare I menù di Benedetta. Era in un programma con sua sorella Cristina?
«Anche. Era il Cristina Parodi Live . Un bel contenitore di costume. Alla fine arrivavo io e presentavo le mie ricette».
Com’è il rapporto con sua sorella?
«Siamo tre fratelli, il primo è Roberto, io sono la più piccola. Andiamo d’accordo tutti e tre, e il cibo ci unisce: soprattutto nelle cene in comune, con le famiglie. Stiamo molto insieme, anche qui in vacanza».
Dove siete?
«Sardegna. Vicino a Olbia. Tutti insieme e con il cagnolino Snoopy, il mio maltese».
Dopo Cotto e mangiato, il libro, ne ha realizzati tanti altri: ma li scrive davvero lei?
«Ma lo credo bene, è un valore aggiunto irrinunciabile. Faccio anche le foto. E ho un ispiratore: Pellegrino Artusi, che non era uno chef, ma cercava ricette. Il suo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene fu un best seller pochi anni dopo l’unità d’Italia».
E fece tantissimo per la diffusione dell’italiano in un paese che parlava mille dialetti: a proposito, lei di dov’è?
«Alessandrina, di padre alessandrino e mamma di Alba. Ecco, diciamo che se Pellegrino Artusi è il mio ispiratore, la mamma è la mia musa. Lei insegnava, aveva tre figli, era un’ottima padrona di casa, faceva bellissime cene, semplici e maestose nello stesso tempo. Perché curare il dettaglio è importante, io cerco di metterci sempre un tocco di glam».
Non è minimalista, dunque?
«Il minimalismo fa parte del mio mondo e anche del mio temperamento, questo sì. Però le assicurò che non sono minimalista nelle quantità. I miei ospiti non usciranno mai da casa mia affamati».
Prossimi impegni?
«Il 2 settembre sarò al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani. Sempre il 2 settembre ricomincia su Real Time e in streaming su Discovery+, Bake off Italia - Dolci in forno. Un altro compleanno, dieci edizioni. Non solo dolci, ma tutto quello che è cotto al forno, pizze, focacce, con Fulvio Marino che ha già lavorato con Antonella Clerici. Poi ci sarà in giuria Tommaso Foglia, pasticcere dell’anno per Gambero Rosso. Abbiamo registrato in questa calda estate, ma con tanto amore».
C’è troppa cucina in tv?
«Io penso che la cucina sia meglio del trash. Trovo esagerato però il numero dei tutorial. Troppi, rischiano di annullarsi a vicenda. Poi bisogna anche saperci stare, davanti alle telecamere».
I talent?
«Sono più un divertimento che un aiuto per preparare veri piatti, e poi mangiarli».
Quale programma di cucina le piace di più?
«Antonella Clerici con La prova del cuoco è sempre il miglior modello: insegna veramente a cucinare».