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 2022  agosto 07 Domenica calendario

In campagna elettorale nessuno parla di crisi ambientale

In Italia – Una nuova ondata di caldo ha segnato la prima settimana di agosto con temperature fino a 39,5 °C giovedì 4 a Firenze-Peretola e 39,0 °C venerdì 5 a Ferrara. A seguito dei rovesci talora violenti del 27-28 luglio la portata del Po a Pontelagoscuro (sempre presso Ferrara) è aumentata dal minimo storico di 104 metri cubi al secondo registrato pochi giorni prima, il 24, ai 285 m3/s del 2 agosto, un valore che resta pari ad appena un terzo del normale per il periodo, ma che almeno ha permesso un arretramento di una decina di chilometri del cuneo salino. Ulteriori nubifragi venerdì 5 sulle Alpi al termine di una giornata canicolare, numerose colate di fango e detriti dalla Val Ferret (Courmayeur) alle Dolomiti, con gli eventi più rovinosi in Val di Fassa e Badia (123 mm sono piovuti a Pozza di Fassa, in gran parte in un’ora, rete Meteonetwork), episodi ricorrenti nell’estate alpina ma di violenza probabilmente intensificata dall’atmosfera troppo calda. Per il resto la siccità rimane severa. Le statistiche Cnr-Isac dicono che, come già maggio e giugno 2022, anche luglio è risultato il secondo più rovente nella serie storica nazionale con inizio nel 1800 (2,3 °C sopra media), inferiore solo al luglio 2015; ma, considerando insieme i primi sette mesi, l’anno finora è sia il più caldo mai registrato in tutto il Paese, con anomalie più marcate al Nord-Ovest, sia il più secco, con un deficit di precipitazione cumulata del 46% a scala italiana. Siamo di fronte a una situazione climatica grave e completamente nuova, in cui ondate di calura e siccità, e più in generale gli eventi atmosferici estremi, divengono sempre più incalzanti e impattanti con il passare degli anni su ecosistemi, economia e società, e che richiede azioni strutturali di mitigazione e adattamento a lungo termine di cui tuttavia quasi non c’è traccia anche nell’attuale campagna elettorale. Per questo gli scienziati italiani del clima hanno rivolto una “Lettera aperta alla politica italiana” chiedendo di considerare la crisi climatica come un problema prioritario per il futuro, e offrendo il proprio contributo per elaborare strategie concrete ed efficaci.
Nel mondo – Anche il resto dell’Europa centro-occidentale ha affrontato la nuova e intensa ondata di calore che ha preso le mosse dal Marocco (dove lo scorso weekend le temperature hanno sfiorato i 48 °C) e dalla penisola iberica per poi estendersi verso Nord-Est. In Francia, nei dintorni di Lyon e Strasburgo mai in un secolo si erano raggiunti 40,5 °C come giovedì pomeriggio, e la secchezza dei suoli non ha precedenti a livello nazionale; in Svizzera record per agosto di 38,3 °C a Ginevra, in Germania punte fino a 39,6 °C in Renania-Palatinato, e il Reno e l’Elba sono in magra storica. Con la persistenza degli anticicloni nordafricani e l’assenza di episodi di maestrale in grado di rimescolare l’acqua, il Mediterraneo tra il Golfo del Leone e il Tirreno ha estesamente raggiunto temperature di 30 °C in superficie, da 4 a 6 °C sopra media e nefaste per gli ecosistemi marini. In Giappone dopo il caldo estremo sono arrivate piogge alluvionali da primato, 415 mm in 24 ore nella prefettura settentrionale di Niigata, ma a soffrire gravi inondazioni sono stati pure l’Uganda e il Kentucky con un bilancio rispettivamente di 10 e 15 vittime. Un team di scienziati coordinato dall’Università di Cambridge – nell’articolo Climate Endgame: Exploring catastrophic climate change scenarios apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences – esorta a indagare meglio i meccanismi che potrebbero portare a cambiamenti climatici catastrofici e al collasso dell’umanità attraverso eventi estremi, carestie, guerre ed epidemie, con l’obiettivo di stimolare le politiche climatiche e la resilienza di fronte al più grande rischio esistenziale che stiamo correndo, purtroppo ancora nel disinteresse di gran parte della società.